“L’amore non si manifesta con il desiderio di fare l’amore, ma con il desiderio di dormire insieme”, scriveva Milan Kundera ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Il sesso si può fare con chiunque ci piaccia, in fondo; altra cosa è restare a letto insieme per tutta la notte.
Per la maggior parte della gente non c’è atto più intimo del dormirsi accanto. Forse perché addormentarsi è un po’ morire, perdere i sensi, abbandonarsi. E possiamo farlo solo con qualcuno di cui ci fidiamo davvero. Mentre dormiamo siamo indifesi, perdiamo il controllo su noi stessi e su ciò che ci circonda. Nessuno di noi si sognerebbe mai di mettersi a letto con un nemico.
In una società ossessivo-compulsiva come la nostra, piena di maniaci del controllo che preferiscono rischiare la vita piuttosto che il cuore, domina l’abitudine di fare sesso, rivestirsi velocemente e dirsi “buonanotte” oppure direttamente “addio”. Oggi non si dorme più insieme. Molti preferiscono addirittura andare in bianco piuttosto che correre il rischio di passare la notte in bianco con accanto qualcuno che non si schioda. Una buona dormita, in fondo, vale più di un’ora di sesso.
E a scegliere di dormire da soli oggi non sono più solo i single, ma anche le coppie coniugate. Secondo un sondaggio del 2015, condotto dalla National Sleep Foundation, il 25% delle coppie dorme in letti separati, ossia una coppia su quattro, mentre il 10% non si è accontentato di separare solo i letti, ma persino le camere.
Tra coloro che prediligono dormire da soli ci sono anche la coppia regale costituita dalla regina Elisabetta e dal principe Filippo nonché la prima coppia degli USA, costituita dal presidente Donald Trump e dalla first lady Melania, che nel 2016 sono passati allo step successivo alla separazione delle camere, ossia la separazione delle città, dal momento che lui dorme presso la Casa Bianca, mentre lei spesso e volentieri nel suo dorato attico situato all’interno della Trump Tower a New York.
Non c’è dubbio che dormire separati sia un lusso, dato che non tutti possono permettersi di avere due stanze matrimoniali uso singola in una stessa abitazione. Per i più dormire separati equivale al dormire uno in camera da letto e l’altro in cucina o persino nella vasca da bagno. Soluzione poco confortevole almeno per uno dei due partner.
Tuttavia occorre sottolineare che chi è sempre stato convinto che dormire separati sia indice di una crisi di coppia in atto, ora dovrà ricredersi. Secondo gli scienziati, infatti, a cementare l’unione non è il dormire insieme, bensì la complicità che i due partner sono capaci di instaurare durante il giorno. Insomma, più che il materasso occorre condividere i propri pensieri, il tempo libero, sogni, fantasie, obiettivi, preoccupazioni.
L’intimità è qualcosa che non riguarda le lenzuola, o che si crea solo a letto. Essa è tenersi per mano, guardarsi negli occhi, raccontarsi, mostrare le proprie fragilità, ed è anche fare l’amore e poi andare a dormire in letti separati, perché l’essere una coppia non annulla l’individualità di ciascuno.
In certi casi, dormire in letti separati può persino aiutare i partner ad uscire dalla crisi. Ritmi diversi di vita, tendenza a russare, apnee ostruttive nel sonno che procurano risvegli frequenti, sindrome delle gambe senza riposo, preferenze di vario tipo, come dormire con la tv accesa, o leggere fino a tarda notte, diverse temperature corporee, possono produrre insofferenza e nervosismo nei confronti dell’altro e costituire alla lunga motivi di attrito e di discussione, che vengono annullati con la semplice decisione di dormire in camere distinte, restituendo a ciascun partner la libertà di riposare come preferisce, sogni d’oro nonché maggiore serenità.
Insomma, prima di arrivare alla separazione in tribunale tanto vale provare a separare il talamo.
“Il sonno è una medicina, è terapeutico, quindi non dobbiamo trascurarlo. Un sonno di cattiva qualità condiziona la nostra vita da svegli ed incide sul nostro equilibrio psico-fisico e sulla nostra salute in generale”, spiega Carolina Lombardi, medico e neurofisiopatologo, responsabile del Laboratorio di medicina del sonno dell’Istituto Auxologico di Milano, che sottolinea alcuni dei rischi connessi ad una scarsa igiene del sonno: obesità, malattie cardiache, deficit cognitivo, depressione.
Dunque, il sonno non è una perdita di tempo. Dormire le giuste ore e bene influisce sul nostro organismo e sul nostro umore, di conseguenza anche sulle nostre relazioni affettive. Chi dorme poco e male, si ammala ed invecchia precocemente.
Ecco perché dormire separati potrebbe allungare non solo la vita della coppia ma anche quella dei partner.
“Succede spesso che le coppie decidano di separare i letti o le camere per preservare la qualità del loro sonno, soprattutto se uno dei due coniugi è un russatore o soffre di insonnia”, conferma l’esperto. Ma, secondo Lombardi, questa non è una soluzione adeguata. “Sarebbe opportuno affrontare la problematica dell’individuo a livello medico, piuttosto che adottare un palliativo quale la divisione dei letti”, commenta il medico.
Tuttavia, non possiamo non considerare il fatto che esistono differenze tra la necessità di sonno degli uomini rispetto a quella delle donne. Secondo Jim Horne, direttore dello Sleep Research Centre della Loughborough University, le donne avrebbero bisogno di dormire un pochino di più rispetto agli uomini. Questo perché le prime durante il giorno usano il cervello di più rispetto ai secondi.
Ognuno di noi ha un suo personale ritmo sonno-veglia, a volte difficile da conciliare con quello di chi ci sta accanto. Se c’è la possibilità di farlo, poter dormire in stanze distinte non dovrebbe costituire più un tabù: si può dormire meglio da soli pur amandosi alla follia.
Ciò che invece non si può proprio fare è dormire insieme quando non ci si ama.