di Antonio Pacilio

“Da oggi fino al 15 marzo saranno chiuse le scuole”, una frase che ha fatto saltare in aria dalla gioia sia me che tutti i miei coetanei. Mai ci saremmo potuti aspettare che in realtà dovevamo combattere una battaglia, stare barricati in casa per due mesi, fare una pseudo scuola con i dispositivi elettronici. Insomma, tutti pensavamo fosse una stupida influenza.

Ci ha devastato questa pandemia, anche noi ragazzi, che forse siamo stati meno considerati ma che in realtà siamo stati quelli che si sono comportati meglio. Gli adulti si sono pure permessi di dire che durante la quarantena non abbiamo fatto niente e che ci siamo rincitrulliti con i telefoni.

Il governo ha puntato la sua attenzione su altre fasce d’età in questa situazione, solo un po’ il Presidente della Repubblica ci ha dedicato un discorso molto breve scritto in fretta senza amore né passione, ma in assoluto quella che si è comportata peggio è stata la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina.

Io ho 13 anni e faccio la terza media e quest’anno avrei dovuto fare l’esame e così come me ci sono anche i maturandi. Ovviamente da quando sono state chiuse le scuole abbiamo subito pensato che non si potesse fare il classico esame, infatti la ministra puntualizzò che sarebbe stato un esame diverso, non spiegando però nel concreto come fosse fino a inizio maggio.

In quei giorni infatti ha detto che noi di terza media avremmo dovuto fare un elaborato senza esporlo e poi così all’improvviso cambia idea a metà maggio e dichiara di dover fare una mappa di collegamenti interdisciplinari da online.

Certamente noi ragazzi non siamo una delle priorità del Paese, ci sono situazioni che meritano imminenti soluzioni ma avremo preferito avere più delucidazioni in merito a ciò che ne sarà del nostro futuro. Le cose positive però ci sono state, come la diminuzione dell’80% dell’inquinamento (Greta starà facendo i salti di gioia) ma anche il fatto di poter stare più con la famiglia cosa che prima del lockdown era difficile che accadesse.

Antonio Pacilio è un aspirante giornalista quattordicenne, molto in gamba ed educato. Mi ha contattata su Instagram spiegandomi che scrive su un mensile ed è molto appassionato di politica. Antonio mi ha fatto leggere questo suo articolo, che ho molto apprezzato e che pubblico su questo sito, autorizzata da lui e dai suoi genitori.

Caro Antonio, sono certa che avrai una brillante carriera. Grazie di averci offerto un punto di vista che siamo colpevoli di considerare troppo poco, quello di voi adolescenti.

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