Se è vero che l’ingegno di un uomo si giudica dalle sue domande, in Italia, anche su questo fronte, non sembriamo essere messi molto bene.

Una volta veniva consultato l’oracolo prima di intraprendere una battaglia, o di affrontare un viaggio, o prima di prendere una scelta importante, oggi ci rivolgiamo al dio Google per sapere come riconquistare lui o lei, per capire se e perché lui o lei ci tradisca, per diagnosticare una malattia o una gravidanza, per scoprire se i marziani esistono e quando arriveranno sulla Terra, per avere qualche dritta su come riuscire a trovare un lavoro, ma anche su come farsi licenziare. A google chiediamo persino quando moriremo, o se i pinguini hanno le orecchie, se i maiali sudano e se la fatina dei denti esiste.

Alcune delle domande in assoluto più cliccate nel 2016 nel famoso motore di ricerca sono state: “Perché si intasa il braciere?”, “Perché i gatti hanno paura dei cetrioli?”, “Perché un uomo sposato tradisce?”, “Perché Belen e Stefano si sono lasciati”, “Perché Trump ha vinto”.

Il desiderio degli internauti di chiarirsi le idee navigando è così forte, che su internet esistono dei forum in cui è possibile rivolgere al nutrito popolo del web qualsiasi tipo di domanda, anche la più imbarazzante, godendo della sicurezza data dall’anonimato. Ecco perché oggi abbiamo tutti il coraggio di chiedere le cose che non abbiamo mai osato chiedere per il timore di diventare più rossi di un peperone e di essere derisi a vita.

Uno di questi forum è yahoo answers, che divide le domande in categorie: affari e finanza, ambiente, animali da compagnia, arte e cultura, bellezza e stile, gravidanza e genitori, adolescenza, e così via.

Alcuni quesiti posti agli utenti sono davvero divertenti. Eccone alcuni: “Sono sadico, mi eccito a veder soffrire le persone, che lavoro potrei fare: meglio il dentista o l’avvocato divorzista?”; “Perché le agenzie di turismo non si armano per combattere i clandestini che fanno fuggire via i turisti?”; “Adesso Vasco Rossi ha la possibilità di diventare presidente della Repubblica?”; “Se arruolassimo gli immigrati, almeno la metà, nella guardia di finanza, diminuirebbe l’evasione fiscale?”; “Perché invece di eliminarli, non diciamo a quelli dell’Isis che quello che fanno è sbagliato? Potrebbero mettersi al servizio del bene”.

C’è chi, preso dall’ansia, si pone domande esistenziali sul futuro: “Nel 2000 gli americani hanno eletto Bush, nel 2016 Trump. Chi eleggeranno nel 2030?”. E anche chi cerca di investigare nel passato alla ricerca dei motivi che ci hanno portato fino a qui: “La rivoluzione francese è stata la causa del mondo orribile in cui ci troviamo?”. Qualcuno si pone il dubbio amletico: “Il m5s è di destra o di sinistra, o forse autonomo?”. Ma questo enigma ancora nessuno lo ha risolto.

Non mancano gli apocalittici: “Non credete che in Italia ormai non cambierebbe niente anche se Razzi fosse premier?”. Apocalittici per avere osato immaginato un Governo guidato da Razzi, ovviamente.

Ci sono anche gli ossessionati dalle cause promosse da Laura Boldrini: “Scusate, ma se ci provassi con una ragazza sarei maschilista?”, “Se penso che alle donne non stanno bene i tatuaggi sono sessita?”; “Se vedo una bella donna e penso che io una bottarella gliela darei volentieri, questo fa di me una persona immorale?”.

Ci sono i pratici: “Che senso ha essere dolcissimi e fare tutti questi versi ai bambini se da grandi verranno trattati come merde secche?”.

E coloro che non si rassegnano: “Sono grasso eppure ho trovato una ragazza, alcuni miei amici sono magri e con la tartaruga ma non trovano nessuna, come ve lo spiegate?”.

Gli insoddisfatti: “Secondo voi, per un uomo di 31 anni 8000 euro di stipendio come manager è buono?”.

Gli amanti della storia: “Benito Mussolini voleva essere rapito dall’FBI?”.

Gli scrupolosi: “Salve, ieri sono entrato in un sito per incontri e ho sedotto una donna, la quale mi ha mandato foto un po’ intriganti. Quando poi le ho detto che ero impegnato, mi ha minacciato di denunciarmi per molestie. Ho fatto una cazzata. E ora?”; “Ho ucciso un millepiedi in un momento di rabbia, ora mi sento in colpa talmente tanto che non riesco più a vivere. Consigli”.

I maniaci dell’igiene: “Se uso dei piatti che hanno toccato per un secondo le setole della scopa, succede qualcosa?”. Avrebbe fatto prima a lavarli, invece di connettersi ad internet. E poi come diavolo fanno i piatti a toccare le setole della scopa?

Gli amanti (e non le amanti) del leader Azzurro: “Se a Berlusconi non andrà bene l’udienza del 22 novembre di Strasburgo, che ne sarà di lui?”.

E quelli che si sono proprio rotti le scatole: “Non sopporto più la gente. Dove posso andare a vivere?”.

Sì, ci poniamo ogni giorno milioni di domande. Ed è un bene, perché queste sono ancora più importanti delle risposte. Eppure gli interrogativi che davvero contano non riguardano gli altri, bensì noi stessi, e soltanto noi possiamo porceli cercando le soluzioni non su un motore di ricerca, ma in fondo al nostro cuore.

Chi siamo, dove stiamo andando, cosa vogliamo, stiamo andando nella giusta direzione, abbiamo sbagliato, come possiamo migliorare? Questi costituiscono quesiti che forse non ci frullano mai in testa, ma che racchiudono il segreto per una vita felice, il quale consiste nell’umiltà di mettersi sempre in discussione e nel coraggio di ascoltare le risposte.

Articolo pubblicato su Libero il 18 dicembre del 2018

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