Sono almeno 500 mila gli ovini, i caprini ed i bovini che saranno sgozzati senza stordimento preventivo per poi essere lasciati morire dissanguati dai musulmani che vivono nel nostro Paese durante i giorni dell’Eid al-Adha, ossia della festa del sacrificio, ricorrenza celebrata dalle comunità islamiche di tutto il mondo e che quest’anno si terrà tra fine luglio e i primi di agosto. Il massacro dovrebbe ricordare la prova di devozione superata da Abramo, al quale Dio chiese di uccidere il figlio Ismaele. Un attimo prima che il delitto venisse consumato, il giovane fu sostituito con un montone.
Una tradizione cruenta, poiché prevede che la bestia sia cosciente al momento dello scannamento, ed incompatibile con i progressi morali e altresì normativi che l’Occidente ha compiuto in tema di tutela nei confronti degli animali.
Si tratta addirittura di una pratica illegale, quando viene effettuata tra le quattro mura domestiche. Un decreto legislativo del 1998 prevede che, per evitargli inutile sofferenza, l’animale venga messo in uno stato di incoscienza, o di stordimento, prima di essere ammazzato. Lo stesso decreto ammette, tuttavia, una deroga alle macellazioni rituali. Anche il regolamento CE n. 1099/2009 accoglie tale eccezione per motivi religiosi, lasciando alla discrezionalità degli Stati la materia, però specifica che questo tipo di macellazioni religiose debbano essere compiute soltanto presso impianti autorizzati.
Insomma, per il buon esito dell’atavico rito si ammette che un esserino senziente subisca atroci dolori e vada incontro ad una lenta agonia, circondato da gente in festa, che esulta sul suo corpo esanime e calpesta il suo sangue. Simili regole non ci rendono democratici e rispettosi dei costumi altrui, bensì complici di crimini preistorici che vengono tuttora perpetrati in nome della religione e di Dio.
Si aggirava intorno ai 5 miliardi di euro nel 2015 il giro d’affari in Italia della macellazione riturale, secondo le stime dell’organizzazione internazionale Animal Equality. I sacrifici vengono spesso realizzati in appartamento, o nei cortili, o nei retrobottega, nei quartieri ad alta densità di residenti islamici, negli alloggi occupati con la forza in cui dimorano migliaia di immigrati, nelle moschee abusive, nei sottoscala, negli scantinati.
L’extracomunitario che vive sul nostro territorio se ne infischia delle nostre leggi e rispetta solo i suoi usi. Regna l’anomia in estese porzioni del nostro Paese, in cui nel conflitto tra diritto e ed usanza prevale quasi sempre quest’ultima. Ma soprattutto dominano silenzio e tolleranza da parte delle nostre istituzioni e di coloro che dovrebbero vigilare perché certi crimini vengano puniti.
Invece ogni anno facciamo finta che migliaia di animali non stiano venendo torturati ad un passo da noi, sotto gli occhi innocenti di bambini stranieri che frequentano le nostre scuole e che assistendo a simili spettacoli si convinceranno che quell’orrore sia lecito e normale e che lo strazio inflitto ad un animale sia un modo come un altro per onorare le feste e Dio.
Destano allarme anche i rischi igienico-sanitari connessi alla macellazione domestica e clandestina, magari eseguita nella vasca da bagno o in cucina, di capi di allevamento i cui resti poi vengono smaltiti in modo non adeguato ed il cui sangue finisce nelle tubature pubbliche.