Si proponevano di premiare il merito ma non fanno altro che premiare il demerito. I grillini si contraddistinguono per incompetenza, mancanza di formazione, errori grammaticali nonché abissali lacune scolastiche, eppure stanno al comando di ministeri chiave per il Paese e legiferano.
Il pentastellato Sergio Battelli, 37 anni, ad esempio, non smerciava bibite e patatine allo stadio come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, suo carissimo amico, bensì vendeva scatolette e croccantini per cani e gatti in qualità di commesso in un negozio di articoli per animali. Titolo di studio: terza media. E non sarebbe un problema: è la democrazia, belli, è il popolo a votare e scegliere i suoi rappresentanti. Il punto però sta altrove: eleggerli è un conto, promuovere gli incompetenti ponendoli alla guida di commissioni e dicasteri è un altro conto.
Il genovese Battelli, eletto nel 2013, venne subito inserito nella Commissione che si occupava di Cultura, Scienza e Istruzione, fino al settembre del 2014. Subito dopo entrò a fare parte della Commissione che si interessava di Politiche dell’Unione Europea. Rieletto nel marzo del 2018, ecco che il 21 giugno del medesimo anno diventa presidente della Commissione Affari Europei della Camera dei deputati, ruolo che tuttora ricopre. Ma non termina qui: a fine marzo 2018 è stato designato, previa indicazione di Gigino, pure tesoriere dei cinquestelle e gli è stata affidata la gestione di oltre 13 milioni di euro l’anno (65 nel corso di tutta la legislatura), risorse pubbliche a disposizione del gruppo pentastellato alla Camera (circa 60 mila euro l’anno per ciascun deputato da destinare a convegni e comunicazione).
In queste ultime ore sui social è esplosa la polemica poiché sono tanti i cittadini italiani che sottolineano l’inadeguatezza di Battelli il quale – essi dicono – “dovrà gestire i soldi del Recovery Fund”. Specifichiamo che non dovrà manovrarli il deputato grillino, non siamo messi così male. E poi, piccola postilla: siete davvero sicuri che vedremo questi denari? Ad ogni modo, è indubbio che collocare al vertice della Commissione Affari Europei un tizio senza arte né parte, privo di qualsiasi tipo di preparazione e titolo, genera sconcerto. Sulla base di quali requisiti Battelli è stato fatto tesoriere, membro di commissioni, presidente di commissione? Speriamo non sia entrato in gioco il semplice parametro della simpatia.
Su Instagram l’ex commesso si è difeso mediante un lungo post: “Mi scrivete in tantissimi per avvisarmi ed esprimermi solidarietà per gli articolacci, post social e commenti pieni di insulti che stanno circolando in queste ore e che mi riguardano. Vi ringrazio e vi abbraccio virtualmente. Io, come nel mio stile, “guardo e passo” perché a questi attacchi che riemergono ogni volta che vengo eletto – eletto non nominato – sono abituato: è successo con il ruolo di tesoriere e poi con quello di presidente della Commissione per le Politiche dell’Ue alla Camera. Sapete perché guardo avanti senza prendermela troppo? Perché in ballo c’è una partita troppo importante per il futuro dell’Europa e degli Stati membri alla prese con la peggior crisi dal dopoguerra. Ecco perché dire che è tutto nelle mie mani mi lusinga ma è un’enorme fake new. E chi la scrive o la diffonde non ha la minima idea del funzionamento delle istituzioni”.
E ancora: “Non ho mai nascosto di non avere terminato la scuola superiore per un grave problema di salute. Sicuramente è stato un errore ma come sa chi mi conosce bene ho sempre continuato a studiare e a lavorare onestamente. Non ho preso calci nel didietro, non sono raccomandato e non ho chiesto nulla a nessuno. Ciò che ho costruito è frutto di determinazione, impegno e lavoro quotidiano. Concludo dicendo che il valore non si misura alla partenza ma al traguardo. E ora scusate ma devo passare il tempo contando i 209 miliardi che dovrò gestire”.
Non dovrà amministrare Battelli gli eventuali capitali del Recovery Fund, tuttavia egli è a capo della Commissione che riveste una funzione importante in questo ambito e non si comprende come chi stampava scontrini di pochi euro possa da un giorno all’altro controllare 13 milioni l’anno e poi contribuire all’amministrazione di 209 miliardi di euro. Quindi le perplessità degli abitanti della penisola sono più che condivisibili.
Non è la prima volta che Battelli finisce nel tritacarne dei social. Nel febbraio del 2019 il genovese era andato all’attacco del marchio Zuegg, colpevole secondo i cinquestelle di averli beffeggiati sul web. Ecco i fatti. Il noto brand lanciò a metà febbraio dello scorso anno una campagna pubblicitaria: “Ci avete assillato perché volevate i succhi gratis. Adesso chi non va sul sito a dimostrare di meritarli davvero è una scia chimica”. L’azienda aveva pure indicato sul suo portale il modulo da scaricare per la richiesta gratuita del succo di frutta con la dicitura: “succhino di cittadinanza”. Battelli non la prese affatto bene. Così corse al supermercato più vicino, acquistò le bevande in questione e le buttò direttamente nella spazzatura, filmando tutte le operazioni e beccandosi per questo l’accusa di sprecare il cibo nonché di non differenziare i rifiuti. Nel giro di qualche ora Sergio rimosse il video.
Speriamo non getti via anche i quattrini europei che ironicamente scrive di stare contando.