Il Sud se l’è vista brutta in questi mesi di epidemia, ma ha scampato il pericolo, tirando infine un sospiro di sollievo: è rimasto immune dal violento contagio che ha travolto le regioni del Nord. Eppure ora viene invaso da immigrati giunti clandestinamente i quali risultano positivi al coronavirus e sono vettori di infezione che, loro malgrado, ci portano il Covid-19 in casa. Soltanto ieri ne sono sbarcati a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, 70, tutti pakistani, soccorsi al largo di Caulonia, tra questi 28 positivi.

Con uno sforzo ingente da parte della Regione e anche dei cittadini calabresi, che si sono distinti per senso di responsabilità e rigore nell’applicazione delle misure di contenimento, siamo riusciti ad evitare che il virus si espandesse nella punta dello stivale, dove i posti in rianimazione sono poche decine e il sistema sanitario collasserebbe velocemente travolto dall’onda d’urto del virus.

Adesso la minaccia non proviene più dal Settentrione, contro il quale il Meridione si è blindato fino a poche settimane fa, bensì dagli Stati di origine dei migranti che illegalmente raggiungono il Belpaese contando sulla morbidezza del nostro esecutivo.

Il governo Conte si sta rivelando sempre più inadeguato e schizofrenico: chiude gli scali portuali, ma di fatto accoglie chiunque; proroga lo stato di emergenza, però consente che il covid-19 venga importato ogni dì attraverso i nostri porti, luoghi di possibile ingresso delle malattie, soprattutto in piena pandemia.

Chi difenderà il Mezzogiorno? Il governo non sembra averne l’intenzione.

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