Negli ultimi sette giorni sono sbarcati sulle nostre coste e nei nostri porti 2.378 migranti, nonostante l’emergenza sanitaria, per un totale dal primo al 27 luglio di 5.278 forestieri, che pesano sulle spalle di uno Stato in grave crisi economica.

Siamo l’unico Paese al mondo che in piena pandemia continua ad accogliere clandestini provenienti da aree in cui il coronavirus imperversa. Per di più i migranti a cui apriamo porte, tasche e porti fuggono dai centri di accoglienza in cui sono ospitati, eludendo l’obbligo di quarantena e mettendo a rischio la salute pubblica. Soltanto ieri sera si sono dati alla fuga ben 100 ospiti del Cara di Caltanissetta.

Questa è la vera emergenza del Paese. Eppure il governo non interviene e seguita a prendersela con i giovani che vanno in spiaggia o al bar e sguinzaglia i militari armati sulle spiagge perché vigilino sul rispetto della normativa per il contenimento del contagio. Intanto gli extracomunitari scappano dalle strutture e se ne vanno a zonzo, come fossero a casa loro, incuranti di ogni regola.

Che abbia termine la narrazione che vorrebbe che questi soggetti siano profughi in fuga dalla guerra. Trattasi di migranti economici, il cui primo Stato di provenienza per numero di sbarchi è la Tunisia, che non fa nulla per bloccare le partenze.

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