Giornali e politici di sinistra ci fanno le prediche contro l’odio che avrebbe avvelenato la nostra società per colpa del leader della Lega – questo ripetono -, eppure per loro odiare non sempre è sbagliato e deprecabile. Si possono odiare, ad esempio, coloro che vengono tacciati di essere razzisti, ossia quelli che chiedono che l’immigrazione clandestina venga controllata e arginata anche al fine di non favorire il commercio di esseri umani. Si possono odiare gli elettori che votano a favore del capo della Lega Matteo Salvini, il quale rappresenta l’incarnazione del male assoluto, il successore di Hitler o di Mussolini.

Non si possono odiare le donne, però si può odiare la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, la quale fu fotografata di spalle in un ristorante romano dall’attrice Asia Argento che commentò: “Guardate la schiena lardosa di una fascista”. La stessa Asia Argento che si spaccia per paladina delle donne. Il che fa alquanto ridere.

Perché l’odio, vedete, è odio e basta e non può essere giustificato o applaudito allorché colpisce chi non ci piace. Scrivere su un muro o sui social network che Salvini deve essere impiccato, o “Spara a Salvini”, è un episodio di quel “bullismo politico” che la sinistra afferma di volere sconfiggere.

Era odio pure quello che il giornalista della Rai Fabio Sanfilippo ha riversato su Facebook il 4 settembre scorso quando digitò: “Salvini, ti sei impiccato da solo. E ne sono felice. Tempo sei mesi e ti spari, nemico mio. Mi dispiace per tua figlia, ma avrà tempo di riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate”.

Eppure in questi casi, ossia allorché il bersaglio dell’invettiva crudele e violenta è di destra, vengono tirati in ballo gli attenuanti e si sostiene che si tratti di libertà di espressione, un principio purtroppo deformato, o si sceglie un silenzio assordante e complice.

L’ipocrisia dei progressisti è imbarazzante: vogliono i porti e le porte aperte e poi guardano con disprezzo il senzatetto che fa la pipì davanti al loro appartamento; si dicono difensori della democrazia e delle sue regole ma considerano chi vota per Salvini “ignorante”; insorgono indignati soltanto quando ad essere oltraggiata è una donna di sinistra, perché sotto sotto pensano che quella di destra si meriti di essere ingiuriata “puttana”.

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