La domanda sorge spontanea. Se adesso Davide Casaleggio non riesce a garantire il funzionamento della piattaforma Rousseau e relativi servizi per mancanza di risorse economiche, come potrà l’Associazione sostenersi quando, nella prossima legislatura, il numero di pentastellati si ridurrà drasticamente sia per effetto della riforma costituzionale che, soprattutto, della drastica perdita di consenso?

Impossibile che il M5s ottenga i risultati del marzo 2018, quando al Sud conquistò milioni di preferenze. Oggi il Movimento ha perso il Mezzogiorno, come hanno confermato le ultime elezioni regionali. Sappiamo che sono gli eletti grillini a finanziare l’Associazione versando ogni mese 300 euro del proprio stipendio. Di recente Casaleggio ha spiegato che, non rispettando i cinquestelle questi impegni, assunti con la candidatura, l’Associazione ha difficoltà economiche. Va da sé che per stare in piedi l’Associazione necessita di un numero cospicuo di eletti e quindi di entrate derivanti da questi. In mancanza di codesti introiti, la piattaforma non può funzionare. E addio votazioni online e democrazia diretta.

Insomma, il Movimento, con relativi apparati, è destinato a morire. Non ne soffriranno la mancanza gli italiani, a quanto pare.

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