Sono bizzarri questi grillini. Si dimezzano lo stipendio per scelta loro, sono costretti a versare 300 euro al mese all’Associazione Rousseau, presieduta da Davide Casaleggio, altrimenti vengono espulsi dal Movimento, e perciò ritengono che i cittadini che li hanno eletti non possano porre loro domande, quantunque scomode.

Ieri l’ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, celebre più per le sue gaffe che per i risultati conseguiti (non pervenuti), è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi, mentre se ne stava seduto al bar. E i giovanotti gli hanno chiesto conto dell’alleanza con il Pd, che i pentastellati chiamavano “il partito di Bibbiano”. Toninelli ha ribattuto: “Non centriamo un cazzo con Bibbiano. Guardate i fatti e non guardate le alleanza”. A quali fatti si riferiva Danilo, all’immobilismo in cui versa l’Italia?

E poi ha aggiunto: “Adesso loro (ossia i democratici) non fanno più un cazzo di porcata perché ci siamo noi”. Insomma, i grillini hanno riportato sulla retta via i membri del partito democratico, a giudizio di Toninelli. La saggezza popolare ci ricorda che “chi va con lo zoppo impara a zoppicare”. In questo caso, a zoppicare erano in troppi.

Infine la perla: “Mi dimezzo lo stipendio da sette anni e sto difendendo i vostri interessi, non mi venite a rompere i coglioni”.

Quindi, ricapitolando, siccome il grillino si taglia l’incasso mensile pensa di poterci tagliare la lingua, di non dovere rendere conto agli elettori nonché di potere essere un politico a metà.

Beh, ci riesce benissimo.

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