Anche oggi è in corso la campagna di diffamazione e di odio nei confronti dei cittadini che scelgono di non vaccinarsi, i quali vengono accusati non solo di diffondere il contagio, di causare chiusure, di bloccare l’economia, di uccidere i vaccinati (sic!), ma persino di essere autori di quella stessa violenza di cui tuttavia sono quotidianamente vittime. La loro colpa: avere assunto una scelta legittima, ossia una scelta che hanno la facoltà di prendere. Un cittadino non vaccinato costituisce, secondo giornalisti, opinionisti, politici e scienziati, una sorta di mina vagante, un pericolo pubblico, se siede al tavolino del bar può produrre una strage, questo si racconta. Quindi è una corsa ad evitarlo, a scansarlo, ad escluderlo, a isolarlo, a negargli ogni diritto e anche il senso di umanità. Non costituiscono invece un rischio per la salute pubblica, pur giungendo da aree fortemente infette pur non essendo vaccinati, gli oltre 59 mila clandestini che sono sbarcati sulle nostre coste dal primo gennaio al 15 novembre, esattamente si tratta di 59.135 extracomunitari, la cui prima nazionalità è quella tunisina, la seconda quella bengalese. Solamente negli ultimi otto giorni abbiamo incamerato la bellezza di 3.320 sedicenti profughi. E non ci risulta che Tunisia e Bangladesh siano territori in cui sono in corso sanguinarie guerre, quindi non si tratta di aventi diritto di asilo, come si vorrebbe fare credere, bensì di migranti economici che aggirano ogni regola e si introducono illegalmente in Italia contando sul fatto che il governo italiano è morbido e accogliente, generoso e clemente. Ma solo con i forestieri, sia chiaro. Con gli italiani, invece, è spietato. Se un cittadino non è munito di certificato verde non percepisce lo stipendio, non può entrare all’università, seguire le lezioni, bere un caffè da seduto, mangiare una pizza al tavolino, allenarsi in palestra, prendere un treno, eccetera. Anzi, un cittadino italiano adesso, se sospettato di essere infetto, magari perché tossisce, può essere sbattuto fuori dal treno, pur avendo pagato il biglietto ed essendo munito di green pass. Basta soltanto il sospetto per innescare questo sopruso. Invece, i migranti possono viaggiare accomodati sui sedili dei vagoni senza avere pagato la tratta, lo stesso accade su tram e bus, e guai a chiedere loro di esibire il ticket, non di rado è accaduto, e accade, che il povero malcapitato che abbia osato questo affronto sia stato trucidato di botte.
Benvenuti in Italia. Il Paese dei balocchi. Il Paese di Pulcinella.