È tornato a crescere a dismisura il numero dei morti nel mar Mediterraneo, che da gennaio ad oggi sono quasi 800. L’ultimo naufragio davanti alle coste tunisine è costato la vita a 43 migranti, affidatisi ai trafficanti di esseri umani per raggiungere l’Italia illegalmente contando sulla nostra politica di accoglienza dissennata. Dare la colpa a Matteo Salvini delle stragi in mare sarebbe ridicolo. La responsabilità è della sinistra che incoraggia le partenze le quali determinano un aumento dei decessi.

Lo dimostra un dato significativo: nel 2019, anno in cui (fino al mese di agosto) il leader della Lega era a capo del Viminale, si ridussero drasticamente sia gli arrivi che i defunti. Infatti, i primi furono 11.471 (lievitati subito dopo il passaggio dal governo gialloverde a quello giallorosso) e circa un migliaio i secondi (nel 2018 invece furono il doppio). Quest’anno siamo partiti male, anzi malissimo, con già oltre 21 mila arrivi dal primo gennaio e una media di quasi 5 morti al giorno.

E lo ribadiamo: nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di profughi di guerra, ossia di gente che fugge da conflitti e tenta il tutto per tutto per salvarsi, bensì di migranti economici che scelgono di raggiungere clandestinamente la nostra penisola allo scopo di godere dei vantaggi riconosciuti ai richiedenti asilo. Le prime nazionalità degli sbarcati sono infatti quella bengalese e quella tunisina. Purtroppo è con incoscienza che ci si mette a bordo di gommoni o barchini stracarichi e a farlo sono anche donne incinte o genitori che tengono in braccio bambini di pochi anni o addirittura appena nati, condannati troppo spesso a trapasso certo. Insomma, il Mediterraneo si conferma essere un mare di morti, tanto che i cadaveri talvolta finiscono nelle reti dei pescatori o sulle spiagge.

Intanto, a causa degli incessanti arrivi, i centri di prima accoglienza esplodono e questo favorisce la diffusione di quelle varianti della cui circolazione l’esecutivo si dice allarmato. Mantenere il distanziamento sociale negli hotspot e rispettare elementari misure igieniche diviene impossibile.

Quanti sostengono che non ci siano alternative a questa situazione di totale illegalità dovrebbero tenere presente il fatto che Salvini riuscì a ridurre partenze e morti facendo sapere chiaro e tondo che nessuno sarebbe più stato accolto e mantenuto e che l’Italia era intenzionata ad esercitare la sua sovranità (che non è una parolaccia) sul suo territorio, pure mediante il controllo delle frontiere, cosa che legittimamente compiono tutti gli Stati che compongono il sistema internazionale.

Lo scorso anno Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio riempirono le tasche del governo tunisino, donando decine di milioni di euro, eppure la quota dei tunisini approdati sulle nostre coste seguitò a gonfiarsi. E tuttora resta alta. Non è con questi metodi che dovrebbe essere affrontato il fenomeno della immigrazione clandestina, il quale non soltanto provoca vittime in mare ma anche problematiche serie di ordine pubblico e sicurezza sia sul breve che sul medio e lungo periodo, dal momento che coloro che giungono dalle nostre parti, dopo un breve periodo nei centri di accoglienza, vengono scaricati sulla strada come spazzatura. Ecco la bontà dei finti buoni!

Per ora tale fenomeno non è affatto gestito.

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