Il 24 giugno ne sono giunti 169, il giorno successivo 223, il 27 sono sbarcati 37 migranti, il 28 invece 115. Il 29 sono entrati sul nostro territorio illegalmente 82 immigrati, il dì successivo 132. Lunedì primo luglio 52. Insomma, il ritmo è costante, nonostante l’epidemia di Covid-19 sia fuori controllo in Africa, dove i numeri di contagiati e morti sono in crescita.

Per evitare una seconda ondata di infezione, abbiamo sigillato le frontiere agli Stati Uniti, alla Russia e ad altri Paesi da cui ogni anno provengono turisti che portano risorse, eppure teniamo porte e porti aperti a chi arriva dal continente nero, nel mentre subiamo rimproveri e minacce da parte della sinistra che criminalizza chi va in spiaggia o fa l’aperitivo al bar, nonché i sermoni dei virologi che prevedono una catastrofe sanitaria in autunno.

Dal primo gennaio di quest’anno e il 1 luglio abbiamo accolto 6.995 extracomunitari. Nello stesso periodo del 2019, allorché il leader della Lega Matteo Salvini era a capo del ministero dell’Interno, gli sbarchi sono stati 2.784. La differenza è schiacciante. Sebbene la pandemia imponga l’adozione di regole ferree che proteggano i cittadini italiani, i quali hanno patito tre mesi di arresti domiciliari, l’Italia continua ad essere terra di nessuno, senza confini, raggiungibile clandestinamente.

Intanto il governo stanzia 340 milioni di euro per l’accoglienza, fondi che coprono i prossimi sei mesi. E molti italiani tuttora aspettano i quattrini della cassa integrazione, promessi e garantiti dal premier a Marzo.

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