Pigroni cronici che non muovono un dito se non per farlo scivolare su display touchscreen, afflitti da cuscinetti adiposi e fame compulsiva, maratoneti delle serie televisive visionate tutte di fila senza scollarsi dal divano per giorni divorando cibo spazzatura come se non ci fosse un domani, signore perennemente a dieta e perpetuamente grasse, uomini con le maniglie dell’amore, ottimisti che acquistano abbonamenti annuali in palestra e poi se ci vanno due volte è pure tanto (sottoscritta inclusa), non avete più scuse. Oggi ci si rimette in forma senza mettere il naso fuori di casa. L’allenamento ideale è tra le mura domestiche e questa sarebbe la tendenza del 2019, secondo gli esperti del Global Wellness Institute. A beneficiarne non è soltanto la linea. Infatti si risparmiano pure tempo e denaro. La fatica, invece, no. Un minimo occorre farla. Su questo punto bisogna rassegnarsi.
Sono numerose le applicazioni, scaricabili direttamente sul proprio smartphone, che garantiscono risultati fisici eccellenti, fondoschiena sodi come il marmo e vitini di vespa, con poche semplici mosse, purché siano quotidiane. Addio corsi di aerobica, di zumba, di pilates, e adios altresì al costosissimo personal trainer, diventato pressappoco inutile da quando la tecnologia ci permette di avere sul nostro telefonino una sorta di allenatore personalizzato che, pur non costando un soldo, ci consiglia gli esercizi migliori da fare e cosa mangiare per conquistare la fisicità dei nostri sogni. Questi aggeggi tengono anche conto di quanti passi facciamo ogni dì e sono molti coloro che verificano di averne compiuti quotidianamente almeno 8000, quantità considerata ideale al fine di garantirsi salute e snellezza. Certo, è bizzarro che i cellulari di ultima generazione che hanno acuito la nostra inerzia, inducendoci all’accidia più spudorata, pretendano ora di istigarci al dinamismo. Ma tant’è.
Del resto, la moda di dedicarsi al fitness restando nel soggiorno della propria abitazione risale agli anni Ottanta-Novanta, quando ci fu il boom di acquisti di cyclette da camera, soltanto che allora le signore seguivano lezioni di ginnastica guardando videocassette, oggi seguono filmati caricati su youtube o sui social network da istruttori di fama mondiale. Ed ecco che, sempre tramite app, ordiniamo la cena a domicilio e a domicilio la bruciamo grazie a qualche serie di squat, saltelli con la corda nel cuore della notte (ché l’inquilino del piano di sotto ci maledice), sollevamento di bottiglie di acqua per gonfiare i bicipiti. Continuando di questo passo, uscire di casa diventerà persino superfluo. Altro che corsette al parco non appena irrompe la primavera!
Considerato il successo delle applicazioni che assicurano allenamenti calibrati ed efficaci, ci si aspetterebbe che gli abitanti del Bel Paese siano sportivi indefessi dai corpi scolpiti ed asciutti. Macché! Le buone intenzioni ci sono, – non si può negarlo -, peccato che poi naufraghino davanti a piatti di pastasciutta fumanti, pizza e patatine, irresistibili divani, dai quali risulta difficile sollevare le chiappe per fare una decina di piegamenti, che anche oggi si rimandano a domani. Per l’italiano medio c’è sempre tempo per dimagrire. Ogni fine settimana procrastina l’avvio della cura snellente al lunedì ed ogni lunedì sera alla settimana successiva. Nel periodo natalizio rimanda l’ardua impresa alla conclusione delle feste, alla conclusione delle feste fa slittare l’inizio della dieta all’incipit della bella stagione, in primavera posticipa a giugno, a giugno ormai ha esordito l’estate, la prova costume è andata a farsi fottere e se ne parla a settembre, solo che poi si sarà troppo stressati per stare attenti persino a cosa si mette tra i denti, ed il ciclo di vacillanti alibi si ripete ogni anno. All’infinito.
Secondo i dati raccolti dall’Eurobarometro sullo Sport e l’Attività Fisica, 72 italiani su 100 non si muovono affatto (64% uomini e 79% donne). Sono quegli individui che prendono l’ascensore persino per giungere al primo piano, che parcheggiano davanti alla destinazione da raggiungere e l’unico sforzo che accettano è quello di pigiare i tasti del telecomando. Più scansafatiche di noi in Europa sono solo rumeni, portoghesi, greci e bulgari. L’Italia inoltre è al terzo posto tra gli Stati del vecchio continente per numero di persone (57%) che non si dedicano nemmeno ad “altre forme di attività fisica, quali possono essere l’utilizzo urbano della bicicletta, il giardinaggio e il ballo. Il 33% degli abitanti dello stivale che invece fa movimento dichiara di essere motivato dal desiderio di “migliorare l’aspetto fisico” rispetto alla media europea del 20%, solamente il 19% si allena per puro divertimento (contro la media europea del 30%). Insomma, per noi lo sport è un sacrificio (a cui siamo sempre meno disposti a piegarci) da realizzare al fine di ottenere una fisicità da urlo.
Obiettivo raramente raggiunto. Secondo il rapporto Osservasalute 2016, in Italia, nel 2015, più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre una persona su 10 è obesa (9,8%).
Scaricare sul telefonino le app di fitness mica basta. Dopo serve anche sudare.
Articolo pubblicato su Libero il 13 luglio del 2019