È soltanto da poche settimane che Ilaria Salis è stata eletta parlamentare europea, eppure sono già chiare e nutrite le sue proposte politiche, senza dubbio ambiziose. Che l’attivista politica sia attivissima è ormai evidente a tutti. Passiamo in rassegna gli obiettivi della maestra. Ella intende eliminare il reato di occupazione abusiva, quindi anche la proprietà privata, dal momento che, cancellando suddetto crimine, chiunque potrebbe violare la casa altrui e stabilirvisi senza alcuna conseguenza legale, come se l’abitazione fosse di nessuno e potesse accaparrarsela il più forte e il più furbo. Cosa che darebbe vita ad una sorta di giungla sociale.

Ilaria ritiene che il carcere vada superato, ossia che esso non dovrebbe esistere. Dunque, coloro che si rendono autori di condotte delittuose dovrebbero restare liberi di andarsene a zonzo e delinquere ancora. Quanto alle vittime, le quali domandano legittimamente giustizia, si attacchino pure al tram. Insomma, chi se ne frega?!

Questo sì che sarebbe un mondo giusto, il fantastico mondo di Ilaria, la quale saggiamente predica che “non sempre ciò che è giusto corrisponde a ciò che è legale”. Principio sul quale si fonda l’aspirazione di Salis di rendere assolutamente legittimo quello che lo Stato di diritto punisce e tenta di reprimere.

In relazione all’accesso dibattito sulla concessione della cittadinanza agli immigrati, ossia su ius soli e ius scholae, la parlamentare europea ha espresso una posizione come sempre geniale: perché non abolire del tutto anche la cittadinanza? Insomma, problema risolto alla radice, come nel caso del sovraffollamento carcerario, fenomeno superabile attraverso la chiusura degli istituti di pena.

E poi l’ultima chicca: il superamento di reati di traffico di esseri umani e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (assorbito, per la Cassazione, dal delitto di tratta di persone), a causa dei quali angelici presunti scafisti, ingiustamente detenuti, come l’attivista curda iraniana ventottenne Maysoon Majidi, attualmente ristretta presso il carcere di Reggio Calabria in attesa di giudizio e di cui Salis e l’ex sindaco di Riace nonché eurodeputato Mimmo Lucano hanno preso le difese, si ritrovano costretti dietro le sbarre, pur avendo compiuto quella che evidentemente a Salis pare un’azione umanitaria, quantunque gli scafisti pongano in serio pericolo la vita di persone (tra cui anche bambini), che sovente muoiono in mare nel tentativo di raggiungere clandestinamente l’Italia.

Secondo Salis, Majidi sarebbe “reclusa, come molte altre persone migranti, con l’accusa pretestuosa di scafismo, reato comunemente utilizzato per criminalizzare le migrazioni e distruggere il diritto di asilo”. Per questo Ilaria si promette di lavorare con Lucano “per portare in Europa il suo caso”. “Libertà di movimento per tutte”, con queste parole l’eurodeputata ha concluso l’intervento sui suoi canali social in favore di Majidi.

Specifichiamo che Maysoon Majidi deve essere ritenuta innocente fino al terzo grado di giudizio e che qui non si discute circa la sua colpevolezza, ma circa la pretesa folle di cancellare i reati per creare una società migliore, migliore soltanto secondo Salis.

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