La professione più gettonata ed ambita dagli extracomunitari è quella dell’escort. Ce lo aveva raccontato tempo fa il milanese Luca Borromeo, 40 anni, escort di lusso, il quale da anni riceve telefonate da aspiranti gigolò che parlano un italiano stentato e che dichiarano di essere giunti qui dal continente nero. Borromeo ci rivela che queste chiamate non si sono interrotte neppure durante il lockdown.

Quanto guadagni? Quanto chiedi? Cosa fai? Sono le domande che i giovanotti pongono a Luca. “Questi uomini mi contattano per farmi sapere che desiderano lavorare come attori hard e gigolò. “Sono in Italia, trovami donne che paghino”, dicono, come se io facessi il caporale, sebbene non nella raccolta dei pomodori, o fossi l’organizzatore di una monta delle vacche. Affermano di voler guadagnare tanti soldi faticando poco nonché condurre la cosiddetta “bella vita”. Hanno tra i 20 ed i 35 anni ed un modo di porsi sfacciato e maleducato”, racconta Borromeo.

“Sono convinti che al gentil sesso basti un pene eretto”, osserva Luca, che non si sente minacciato da questa concorrenza di dilettanti allo sbaraglio, a cui “mancano le competenze”. “Ci sono individui di entrambi i generi che gradiscono l’uomo nero, certo. Alcuni miei clienti, sia maschi che femmine, mi hanno chiesto di presentare loro africani, ma mi sono guardato bene dal farlo sia perché si potrebbe configurare il reato si sfruttamento della prostituzione sia perché non so da dove vengano questi soggetti né chi siano”, conclude Luca.

“Gli immigrati ritengono che in Italia ci siano tante donne bianche da montare e ingravidare. Lo scopo finale e dichiarato è trovare dame che li mantengano”, sottolinea l’escort.

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