“In Sicilia abbiamo 42 centri di accoglienza e il 90% è fuorilegge dal punto di vista delle norme anti-covid”, ha dichiarato ieri sera il governatore siciliano Nello Musumeci a margine dell’incontro avvenuto a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte.
Faccia a faccia conclusosi con le solite dichiarazioni di intenti e frasi fatte da parte del presidente del Consiglio, il quale a parole mostra comprensione nei confronti del popolo siciliano ma nei fatti mantiene questo stato di cose. Gli arrivi andrebbero fermati, come fece Matteo Salvini. Invece, l’esecutivo spedisce a Lampedusa altre costose navi per la quarantena dei migranti. E in tal modo incentiva tacitamente le partenze.
Musumeci si è detto non soddisfatto e definisce “interminabile calvario” il dramma che stanno vivendo i siciliani in queste settimane. L’isola è assediata dai migranti che spesso si rivelano positivi al coronavirus eppure, a causa degli sbarchi continui e copiosi, vengono ammassati negli hotspot, dove il rischio di contagio aumenta in modo esponenziale. Soltanto a luglio sono approdati oltre 7 mila migranti. Nel mese di agosto 5.177.
“Abbiamo chiesto al governo che non arrivino più navi delle Ong e che l’UE faccia la sua parte. Siamo contrari all’ampliamento di hotspot, ovunque si trovino sull’isola. Abbiamo chiesto lo stato di emergenza per Lampedusa ma il governo risponde che lo stato di emergenza c’è in tutta Italia e non c’è bisogno che ci sia per Lampedusa. La riteniamo una sottovalutazione del problema”, ha continuato il presidente della Giunta regionale siciliana, il quale non chiede la luna ma soltanto che vengano rispettate le regole per la sicurezza dei siciliani e degli abitanti del Bel Paese tutti.