Lo scorso febbraio il Viminale ha alzato di nuovo i rimborsi per ogni migrante accolto, costi che erano stati abbassati drasticamente da Matteo Salvini allorché era ministro degli Interni, il quale aveva portato la spesa quotidiana per ogni immigrato da 35 euro ad una cifra tra i 19 ed i 26 euro. Il ministro Luciana Lamorgese, adducendo come motivazione la necessità di fare lievitare le risorse per l’accoglienza su richiesta delle prefetture che si lamentavano del fatto che i bandi di gara per i servizi ai richiedenti asilo andavano deserti, ha incrementato il rimborso attestandolo ad una media di 29 euro per ogni extracomunitario ospitato.

Il viceministro dell’Interno Matteo Mauri aveva spiegato: “Dopo un anno dall’entrata in vigore delle nuove norme volute da Salvini il sistema è completamente bloccato. Il problema che si è verificato è che le nuove gare pubbliche, necessarie per la gestione dei centri di accoglienza, sono andate deserte. Era inevitabile che succedesse dopo il taglio drastico. E sono convinto che sia stata una scelta deliberata quella dell’ex ministro dell’Interno. Per evitare il collasso completo del nostro sistema di accoglienza, e le inevitabili ripercussioni sui cittadini, era necessario perciò un intervento di manutenzione. Ed è questo che si è fatto. Salvini aveva lasciato la macchina senza benzina. Noi in questo modo l’abbiamo rimessa in marcia. Nell’interesse di tutti”.

Nell’interesse di tutti gli extracomunitari nonché di chi trae beneficio dal business dell’accoglienza. Non di certo nell’interesse dei cittadini italiani, i quali sono stanchi di essere assediati dai clandestini e di doverli mantenere (2,50 euro di pocket money vengono messi in tasca direttamente dai migranti ogni dì, il resto va alle cooperative che li ospitano).

Tenendo conto del fatto che ogni extracomunitario ci costa 29 euro al giorno e che il totale dei migranti attualmente in accoglienza sul territorio al 31 agosto del 2020 è di 84.557, ogni dì spendiamo 2.452.153 euro (76 milioni al mese e 912 all’anno) per mantenere i nostri ospiti, da questi costi sono escluse le spese sanitarie e quelle relative a tamponi e navi quarantena, calcolate a parte.

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