Piazza del Popolo, a Roma, dove si è tenuta la manifestazione del 4 luglio organizzata dal centro-destra, ha una capienza tra le 56 mila e le 62 mila persone. Per motivi legati alla emergenza sanitaria, è stato fissato prima un numero di 2 mila partecipanti, poi di 4 mila. Un spazio talmente vasto e capiente non può di certo risultare pieno allorché vi si trova una folla di 2-4 mila anime.
I giornali di sinistra hanno approfittato di questa circostanza per raccontare una bufala: la manifestazione della destra è stata un flop, o un mezzo flop. Così hanno scritto. Eppure gli unici partiti che hanno il coraggio di pianificare riunioni di questo tipo, in piazza, sono Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Tutti gli altri si nascondo.
I grillini, ad esempio, si rifugiano nelle piazze virtuali, sostenendo che quelle reali siano pericolose per il rischio di contagio. In verità temono il fallimento. L’ultima volta che sono scesi in piazza era il 15 febbraio (piazza Santi Apostoli, Roma), manifestazione contro vitalizi e privilegi, a cui sono arrivati ciascuno a bordo della propria auto blu e cantando “Non siamo un partito, non siamo una casta, siamo cittadini punto e basta”. Il che è stato quanto meno stridente oltre che fuori luogo.
Il Pd invece non manifesta addirittura dal lontanissimo settembre del 2018. Ossia da epoca preistorica. Da allora sono trascorsi quasi 2 anni e ne sono accadute di cose, la più rilevante è stata il matrimonio con il nemico sempre sbertucciato: il M5s. I democratici si guardano bene adesso dall’indire celebrazioni di questo genere. Quasi quanto si guardando bene dall’indizione delle elezioni.
Non temono il virus. Ma i pomodori marci che gli italiani gli lancerebbero addosso.