Lavorare è un diritto e la nostra Repubblica, così come sancisce l’art. 1 della Costituzione, si fonda proprio sul lavoro, eppure milioni di lavoratori ogni dì sono costretti a pagare decine di euro di parcheggio per potere lavorare. Costi che si sommano a quelli di bollo, assicurazione, benzina, in un periodo di crisi economica in cui le famiglia hanno difficoltà a saldare le bollette essenziali e pure a fare la spesa. Allo scopo di andare incontro ai lavoratori nonché di ripristinare la legge, che prevede che oltre alle strisce blu e gialle, ossia quelle della sosta a pagamento e quelle della sosta riservata, siano presenti anche le strisce bianche, ovvero della sosta gratuita, è necessario incrementare il numero dei parcheggi liberi, che di fatto sono impossibili da trovare in città come Milano poiché non esistono.

Un’altra soluzione volta ad andare incontro ai lavoratori sarebbe quella di consentire il parcheggio sulle strisce gialle non soltanto a residenti e dimoranti ma anche a coloro che sostano in una data area per motivi di lavoro, previa presentazione dei documenti che attestino questa condizione, proprio come accade per la concessione del pass per coloro che abitano in una determinata zona.

Insomma, se tizio gode del parcheggio gratuito nei pressi di casa, per quale ragione deve pagarlo quando la sua auto migra di zona per motivi di lavoro? Il pass quindi deve essere esteso ai lavoratori, i quali non devono essere obbligati a pagare costosi parcheggi per essere presenti in ufficio, ovvero per esercitare il diritto al lavoro.

Azzurra Barbuto

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