Ancora non è del tutto chiaro se le mascherine in classe saranno obbligatorie o meno. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha affermato che al banco non saranno imposte e i fanciulli potranno sfilarsele una volta raggiunta la propria postazione. Secondo il consulente del governo Walter Ricciardi, invece, per una ripartenza in sicurezza delle scuole è necessario che gli studenti sopra i sei anni usino il dispositivo di protezione individuale pure in classe, sempre.
“Bisogna seguire i modelli danese e cinese, con piccole classi, distanziamento e igiene delle ani e dei luoghi e con le mascherine per gli alunni più grandi, quelli di età superiore a 6 anni, poiché a partire da quella età è stata rilevata una diffusione del virus in maniera forte”, ha dichiarato qualche giorno fa il professore ordinario di Igiene e Medicina preventiva all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Tuttavia, non può che destare qualche perplessità l’obbligo di mascherina nelle aule, in quanto implica che i ragazzi dovranno indossarla per ore, sei giorni su sette, e nello stesso tempo seguire la lezione, svolgere i compiti, interagire con professori e maestri nonché tra di loro. Ognuno di noi in questi mesi ha sperimentato la difficoltà di avere un panno davanti a naso e bocca anche solo per pochi minuti, figuriamoci per cinque ore di seguito. E diversi studi scientifici hanno evidenziato gli effetti collaterali del dispositivo di protezione individuale. L’uso protratto provoca rossori e irritazioni alla pelle, problemi respiratori, dolore intorno alle orecchie, mal di testa persistente, giramenti di testa, confusione e persino svenimento. E queste sono soltanto alcune delle conseguenze spiacevoli. Inoltre, paradosso, la mascherina induce il soggetto che la porta ad abbassare la guardia nei confronti del virus, aumentando dunque il rischio di contagio.
All’inizio dell’epidemia e per settimane politici della maggioranza ed esperti ci hanno ripetuto che le mascherine sono inutili, invitandoci a non acquistarle. Addirittura c’è stato chi le riteneva dannose. In un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, risalente a marzo e destinato alle strutture sanitarie, si indicava come “non necessario” munire di mascherina i pazienti senza sintomi respiratori e sul sito ufficiale dell’Iss si leggeva che “non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi”.
Roberto Speranza, ministro della Salute, scriveva a fine febbraio: “La mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi da malattie respiratorie”. Pierpaolo Sileri, il suo vice, gli faceva eco: “Indossarle è una stupidaggine”. Ricciardi concordava: “Le mascherine per le persone sane non servono a niente”. Lo stesso Ricciardi che ora è convinto che il ricorso alla mascherina in aula sia addirittura indispensabile.
Sia fatta luce, perché gli italiani continuano a non capirci nulla. I bambini dovranno o non dovranno coprirsi mezzo viso in classe?