I dati sono inequivocabili e non possono di sicuro essere tacciati di essere discriminatori, essi si limitano a fotografare una realtà, che per quanto possa essere fastidiosa, deve essere esposta e urlata affinché certi costumi, altamente pericolosi e incivili quanto sedimentati, possano essere abbandonati: in appena sei mesi, nel 2020, a Napoli sono stati fermati 2.200 automobilisti senza patente e in meno di sei mesi sono stati 4 mila quelli multati per irregolarità di vario tipo. (Dati del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli). Nel complesso sono state notificate in quel lasso di tempo 25.934 violazioni per sanzioni che ammontano ad un totale di oltre 11 milioni di euro.

E facciamo presente che si trattava di un periodo in cui era in corso una pandemia ed erano state in vigore misure che limitavano la circolazione, come la quarantena. Alla luce di questo, tali numeri impressionano ancora di più e fanno ipotizzare che a Napoli sia del tutto consueto mettersi al volante fregandosene di determinate norme stradali, la cui funzione non consiste soltanto nella tutela di chi è alla guida e a bordo del veicolo fuorilegge ma anche degli altri automobilisti nonché di motociclisti, ciclisti e pedoni.

La piccola di 8 anni deceduta domenica mattina non è che l’ultima (ma, purtroppo, non ultima) vittima dell’illegalità imperante, del disprezzo delle regole, della sottovalutazione dei rischi, dell’incoscienza degli adulti che adottano condotte strafottenti e incaute esponendo a rischi gravi minori di cui hanno la responsabilità. Sulla Smart Fortwo (che significa “per due” e non “per 4”) che si è ribaltata a Giuliano, nel Napoletano, si trovavano ben quattro persone, un uomo, che era alla guida, la sua compagna e lei due figlie di lei di 8 e 16 anni, quest’ultima era chiusa nel cofano come se fosse un pacco e attualmente è ricoverata in ospedale, a Pozzuoli, a causa delle fratture riportate. Illesa la madre, mentre l’uomo ha riportato solamente qualche escoriazione. Non c’è stato nulla da fare per la bambina, che viaggiava in braccio alla mamma sul sedile anteriore: i sanitari intervenuti sul posto non hanno potuto che constatarne il decesso.

Il conducente, Francesco D’Alterio, 47 anni, che è stato arrestato e dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale, guidava senza patente e l’auto non risulta assicurata. Inoltre, è probabile che il veicolo si sia ribaltato a causa dell’alta velocità.

D’Alterio era tornato in libertà da appena 24 ore, avendo scontato agli arresti domiciliari per furto.

Purtroppo i cattivi costumi si tramandano in quanto i ragazzini inevitabilmente adottano gli stessi comportamenti dei genitori. Quando un padre o una madre guidano senza patente, senza assicurazione, senza cintura di sicurezza e non rispettano alcuna regola, facendo salire a bordo del mezzo un numero di passeggeri superiore a quello consentito dalla legge e dalla capienza dell’abitacolo, non solo giocano con la pelle degli esseri umani che hanno messo al mondo ma insegnano loro che le regole sono inutili, che non osservarle è giusto e che tale atto non comporta alcuna conseguenza, che tutto è consentito e che essi stessi possono fare quello che gli pare e piace.

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