In occasione delle consultazioni Europee del maggio 2019 i partiti di estrema destra non solo non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 4% necessaria per acquisire qualche seggio a Bruxelles, ma neanche l’1, attestandosi Casapound allo 0,33% (88.724 consensi) e Forza Nuova allo 0,15%, che messi insieme fanno lo 0,48%, cioè meno di niente.
Non è mai esistito l’allarme estremismo che pure durante la campagna elettorale ha mobilitato isterici intellettuali nelle piazze, portato al consumo di tonnellate di pagine di giornali nonché di inchiostro, condotto all’estromissione dal Salone del Libro di Torino di un editore messo all’indice poiché accusato di essere vicino ai neofascisti, monopolizzato il dibattito mediatico paralizzando l’azione politica e ammorbando i cittadini italiani.
Insomma, il fascismo non era altro che uno spettro, sventolato da una sinistra che ha bisogno di inventare nemici che non ci sono poiché incapace accettare il suo inesorabile declino nonché di sintonizzarsi con la realtà, poggiando i piedi per terra e rimboccandosi le maniche per risolvere i problemi concreti degli abitanti della penisola.
Il fantasma di Mussolini ha reso madide di sudore le notti di sedicenti democratici, i quali, alla vigilia degli appuntamenti elettorali, in preda ad una sorta di delirio proiettavano su Matteo Salvini l’immagine del duce. Vedevano l’ombra scura di Benito espandersi minacciosa su decrepiti muri. “È ritornato il fascismo”, urlavano attoniti, mentre affilavano le armi per combatterlo. A furia di invocarlo ossessivamente il fascismo infine è stato riesumato.
È resuscitato proprio in questi ultimi mesi: esso è nell’invettiva feroce, nella censura, nel dileggio e nello scherno dell’antagonista, nella minaccia, nella condanna, nella violenza, nella repressione del pluralismo, praticati proprio da coloro che si proclamano “antifascisti”, i quali non accettano di essere contraddetti in quanto ritengono di essere migliori di tutti gli altri, superiori e giusti.
La storiella della recrudescenza fascista è nient’altro che una boiata pazzesca. Insomma, il fascismo è fuffa, ma anche l’antifascismo è poca roba. Insomma, gli italiani non si fanno facilmente infinocchiare da partiti visionari che vorrebbero istigarli alla lotta armata contro un pericolo immaginario. Se così non fosse, quello che è considerato un novello ducetto nero, ossia Salvini, non raccoglierebbe tanti consensi ed il suo non sarebbe da anni ormai il primo partito stando ai sondaggi.