Pensavamo si trattasse di una sorta di leggenda, o un pettegolezzo, una chiacchiera nata da lingue lunghe e menti fantasiose. Invece no. In un articolo pubblicato sul Corriere e scritto dall’inviato Francesco Battistini si legge che l’animalista Ornella Dorigatti, delegata dell’Oipa, la quale sta conducendo uno sciopero della fame per sensibilizzare società e istituzioni contro l’ingiusta detenzione di M49, catturato qualche giorno fa per la terza volta e rinchiuso nel recinto elettrificato del Casteller, in provincia di Trento, afferma con sicurezza che Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, “nel 2011 organizzava banchetti a base di carne di orso”. Precisazione doverosa: l’orso è animale protetto poiché a rischio di estinzione. Questo animale è compreso tra le specie “particolarmente protette” e sono previste sanzioni penali nel caso di abbattimento.

Una follia? Una accusa terribile e falsa? Macché! Fugatti stesso, davanti al giornalista che lo ha intervistato e gli ha chiesto se davvero avesse divorato un orso, non ha smentito tale diceria, tutt’altro. Il leghista ha risposto: “Non era proprio un banchetto”. Dunque non ha negato la vicenda. E ha aggiunto con orgoglio: “E poi, va beh, è la dimostrazione che m’occupavo d’orsi già allora”. No, Fugatti, non fai ridere.

La domanda sorge spontanea: come possiamo aspettarci sensibilità nei confronti di queste straordinarie bestie da parte di chi le considera carne da macello? Fugatti da anni ordina catture ed emette persino ordinanze di abbattimento, poi bloccate grazie all’intervento di qualche ministro, in particolare di quello all’Ambiente, Sergio Costa, o sospese dal Tar di Trento.

Intanto il recinto del Casteller è diventato una prigione sovraffollata di orsi che, invece di starsene liberi per i boschi, sopravvivono in gabbie elettrificate. E altri ordini di cattura pendono sulle teste pelose di plantigradi che in questo momento passeggiano beati e innocui sui monti, ignari del fatto che qualcuno voglia farli cadere in trappola.

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