Marocco, Algeria e Tunisia ci osservano con interesse e, a dispetto di quanto si sostiene, sono aggiornatissimi riguardo le nostre leggi. Sulla pagina di Instagram “Jaliya Maghrebia”, ad esempio, è spesso celebrata la nostra ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, definita “nemico della estrema destra”, la quale ha regolarizzato 600 mila clandestini. Su Bellanova, idolo dei magrebini che le riconoscono pure il merito di essere coniugata da 30 anni con un marocchino, cosa che a loro giudizio l’avvicinerebbe ai popoli africani, vengono tessute lodi cariche di entusiasmo nel continente nero.

Ma pure Giuseppe Conte (la cui immagine è accompagnata da emoticon di cuoricini, rose e sorrisi), Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese godono di ampi consensi nei Paesi dell’Africa settentrionale. “Una nuova sanatoria è alle porte, il sogno che coltivano oltre 600 mila migranti clandestini dal 2012”, si legge su un post pubblicato lo scorso maggio, “grazie ad Allah il presidente del Consiglio Giuseppe Conte troverà la soluzione che soddisfa tutte le parti. Rimane soltanto l’approvazione del progetto di legge per risolvere la situazione in Italia”. Poi è fatta, certo.

Insomma, se il governo è osteggiato in patria per effetto di un malcontento crescente da parte degli italiani i quali si sentono abbandonati e disperati, esso è osannato sulla sponda opposta del Mediterraneo. Ma non è tutto. Sempre sullo stesso profilo di Instagram si parla anche di Libero e il Giornale, “quotidiani estremisti italiani che si schierano contro Aicha che ha abbracciato l’islam”. Sotto una foto delle prime pagine dei due fogli menzionati appare questo commento: “Abbiamo pagato 4 milioni per salvarla, ma la volontaria è tornata in costume da nemico jihadista. Ecco cosa hanno scritto alcuni giornali di estrema destra. E noi vi diciamo che se c’è uno schiaffo per l’Italia, siete voi e il vostro razzismo”. E poi saremmo noi i seminatori di odio…!

Pure Matteo Salvini viene aspramente attaccato. Si informano algerini, marocchini e tunisini riguardo il fatto che il leader della Lega si è opposto alla proposta di Bellanova di regolarizzare i migranti: “La Lega se ne è uscita con uno strano post su Twitter, come sempre, in risposta alla richiesta del ministro dell’Agricoltura”. Quale sarebbe lo strano post del leghista? Quello in cui Matteo specifica un concetto logico e sacrosanto, ossia che sarebbe il caso di aiutare gli italiani rimasti senza occupazione in seguito alle misure restrittive, dando a questi l’opportunità di lavorare nei campi. Su un’altra fotografia dell’ex ministro dell’Interno campeggia uno slogan in arabo. Il commento è ambiguo: si parla di gola tagliata.

Insomma, noi non ficchiamo il naso in ciò che avviene in Marocco, eppure sembra che ciò che facciamo in Italia susciti una viva curiosità laggiù. Del resto, siamo un Paese di destinazione che apre sempre le sue porte a chiunque e in qualunque modo pervenga sul nostro territorio. Perdere la cuccagna sarebbe deleterio. Questa mancanza di regole è apprezzata da quanti aspirano a trasferirsi nel Belpaese, magari salando su un barchino e prendendo il largo. Tanto poi ci pensano Conte & Co. a legalizzare il tutto.

Le lacrime di Teresa per gli immigrati vengono benedette ed applaudite pure su altre pagine arabe, come “Sa3diyakhbarso9”, 68,2 mila seguaci. Insomma, gli abitanti della penisola non hanno gradito il provvedimento di Bellanova, i magrebini invece esultano poiché il nostro ministro, che non ha mai pianto per i suoi concittadini ma si commuove per gli stranieri, è stato di grande supporto. Siamo felici che il nostro esecutivo riesca a soddisfare almeno i forestieri.

Sul medesimo profilo social viene magnificata la “sorella Aicha” contro la cui finestra sono state lanciate bottiglie di vetro dai “razzisti contro l’islam”. Non ci resta che concludere che una larga fetta di italiani, quelli che votano Lega, così come quelli che leggono Libero e il Giornale, sono sporchi razzisti, tranne i nostri governanti. Essi sì che sono buoni, bravi e belli, in quanto combattono contro il male sposando innanzitutto la causa dei clandestini.

libro ali di burro

Il primo libro di Azzurra Barbuto
A 10 anni dalla prima edizione, la seconda è ora disponibile su Amazon in tutte le versioni

Acquistalo su Amazon