Lo ha scritto davvero la democratica Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Le nostre proposte per aumentare la capienza del trasporto pubblico locale in sicurezza sono pronte. Ci abbiamo lavorato per mesi, anche assieme alle regioni. Ampliamento del concetto di “congiunto” esteso anche ai compagni di classe a colleghi di lavoro”. De Micheli quasi ci fa rimpiangere l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Insomma, manca lo spazio sui bus tale da garantire il distanziamento sociale, quindi il rispetto delle misure anti-covid e i giallorossi cosa fanno? Invece di aumentare i mezzi pubblici, allargano il concetto di “congiunto”, a maggio scorso ristretto da loro stessi con il Dpcm relativo alla Fase2.

Tra aprile e maggio gli italiani si domandavano chi fossero i “congiunti” che in base al decreto avrebbero potuto incontrare e se la categoria includesse fidanzati e amici. Palazzo Chigi chiarì che rientrano nella definizione i familiari e pure “fidanzati e affetti stabili”, vietando in tal modo ai cittadini di intrattenere storielle o avventure e fornendo legittimità soltanto a quelle relazioni collaudate dal tempo e serie. Il tutto per evitare la diffusione del contagio. E oggi la ministra De Micheli, incapace di aumentare la disponibilità di posti sui mezzi di trasporto pubblico, avanza la sua proposta di ampliamento non degli spazi, bensì del concetto di “congiunto”, facendovi rientrare compagni di classe e colleghi di lavoro.

Il che non ha senso logico. Infatti, in classe vige addirittura l’obbligo di mascherina e abbiamo speso milioni e milioni di euro per l’acquisto dei banchi dinamici, la cui funzione è proprio quella di garantire il rispetto della distanza di sicurezza tra compagni, i quali tuttavia prima del suono della campanella e anche dopo possono, secondo De Micheli, stare stipati nei bus come sardine in quanto sarebbero “congiunti”, almeno nel tragitto tra casa e scuola e viceversa. Lo stesso vale per i colleghi di lavoro: in ufficio distanziati, sul tram appiccicati perché “congiunti”.

Ma poi come diavolo si stabilisce che due ragazzi appartengono alla stessa classe o che due individui lavorano nel medesimo ufficio? Immaginate le code alle fermate dei mezzi al fine di dimostrare (forse mostrando qualche documento?) di essere “congiunti”.

De Micheli ha ridotto il problema della scarsità di spazio e mezzi ad una mera questione di termini.

Soltanto per questo, avendo dimostrato la sua inettitudine, la ministra dovrebbe fare un passo indietro. Questa maniera di fare politica ci ricorda tanto la regina Maria Antonietta, la quale, allorché il popolo protestava per la mancanza di pane, sospirò: “E qual è il problema? Manca il pane, allora mangino brioche!”.

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