Passando da un’epoca all’altra, in ogni cultura ed in ogni angolo del pianeta, ciò che accomuna entrambi i sessi è l’avversione (giustificata) nei confronti della mamma del proprio partner, tanto che il termine “suocera” indica per antonomasia una persona ficcanaso, indisponente ed insopportabile.

“Finché la suocera è in vita, la pace domestica è fuori discussione”, scriveva Decimo Giunio Giovenale, mentre Winston Churchill considerava l’avere due suocere una punizione più che sufficiente per chiunque si macchiasse del reato di bigamia e Mark Twain invidiava Adamo, l’uomo più fortunato al mondo perché l’unico a non avere una suocera. Più positivo il nostro mitico Totò che diceva: “Non tutti i mali, in fondo, vengono per suocere!”.

Che tale categoria di donne costituisca una sorta di incubo per un esercito di mogli e di mariti è acclarato persino dalla Corte di Cassazione, che con la sentenza 5227 del 2012 ha assolto l’uomo siciliano che aveva definito più volte la genitrice della sua sposa “vipera”, in quanto – a giudizio della Corte – non si trattava altro che di dichiarazioni di insofferenza prive di rilevanza penale.

La stessa clemenza è stata manifestata dal gip di Palermo, Nicola Aiello, il quale nell’aprile del 2014 ha scagionato il ventunenne Francesco Paolo Forcieri dal reato di evasione, in quanto il giovane, pur essendo detenuto, si era allontanato dall’abitazione per mettersi in salvo dalle sofferenze patite tra le quattro mura. “L’indagato non ha voluto sottrarsi al regime degli arresti domiciliari, ma soltanto alla forzata convivenza con la suocera, risultata per lui maggiormente afflittiva della pena inflittagli dal giudice penale”, ha motivato il gip.

Del resto, chiunque sia genero può provare empatia e mostrare solidarietà nei confronti di chi ha a che fare con la signora più temuta e più temibile al mondo, quella che non vorresti mai avere tra i piedi e che è sempre pronta a sottolineare i tuoi errori ed i tuoi fallimenti: la madre della persona che ami. Secondo l’Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami), un matrimonio su tre entra in crisi proprio a causa della suocera, la quale interferendo continuamente nella vita di coppia può arrivare a spezzare l’armonia coniugale. Insomma, sembra che il requisito per “vivere per sempre felici e contenti” sia essere orfani, come Biancaneve e Cenerentola, nonché i rispettivi consorti.

L’esistenza da coniugati, allorché ci si ritrova tra le scatole la suocera, può trasformarsi in un vero e proprio inferno. O finisce l’idillio o si finisce in manicomio. Ed in qualche caso anche in galera. Si è dato alla fuga e ha finto per settimane di avere perso la memoria l’imprenditore pisano di 52 anni Salvatore Mannino, il quale è rientrato in patria dopo un lungo ricovero in Scozia, dove era stato ritrovato in stato confusionale e privo di documenti all’interno della cattedrale di Edimburgo. L’uomo, messo alle strette, ha finalmente confessato ai medici del reparto di psichiatria dell’ospedale di Pisa di avere portato avanti per quasi un mese e mezzo una sceneggiata, facendo credere a tutti di non ricordare un tubo del suo passato e neanche la lingua italiana, poiché si sentiva schiacciato dalla suocera e, abbandonando il tetto, nonché moglie e figli, intendeva indurre i suoi cari a rendersi conto di quanto il suo ruolo fosse importante in famiglia.

Ha preferito invece liberarsi della suocera massacrandola a colpi di martello piuttosto che fuggire all’estero Severino Bergamini, 72 anni, che nel luglio del 2018 a Leini, piccolo comune alle porte di Torino, approfittando dell’assenza momentanea della coniuge ha ucciso la suocera ottantaquattrenne Adele Corsetto. I due, pur vivendo nella stessa cascina, non si rivolgevano neanche il saluto da diversi anni. Sorte simile è toccata a Loredana Lopiano, infermiera di 47 anni accoltellata a morte dal diciannovenne Giuseppe Lanteri, ex fidanzato di una delle sue figlie che non si rassegnava al fatto di essere stato lasciato dalla fanciulla che amava. Il dramma è avvenuto nel settembre del 2018 ad Avola, in provincia di Siracusa.

Sembra dunque che sia dura non solo l’esistenza dei generi ma anche quella delle suocere, le quali, sebbene non di rado siano fastidiose ed impiccione, possono diventare capro espiatorio di problematiche che riguardano la coppia e che le due parti non riescono a gestire.

Sui social network pullulano pagine e gruppi, come quello denominato “Suocera psicopatica”, che riuniscono tutti coloro che si dichiarano stufi della madre del proprio lui o della propria lei e che sono alla ricerca di consigli pratici per fare fronte alla sua ingerenza.

Ma sembra che contro il mal da suocera non esista rimedio efficace. Non resta che la prevenzione: restare single.

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