Il primo agosto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva garantito: “Rimanderemo a casa chi sbarca illegalmente. Nessuno sarà regolarizzato. Si tratta di passi obbligati. Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali”. In una intervista al Corriere della Sera, dove illustrava il suo piano infallibile per fermare gli sbarchi, Lamorgese si era spinta oltre parlando di “utilizzo di navi per effettuare un numero consistente di rimpatri”.

“Ho incontrato a Tunisi il ministro dell’Interno e il presidente della Repubblica. Abbiamo concordato per agosto un incremento dei rimpatri su voli bisettimanali. E abbiamo sollecitato modalità più flessibili per i rimpatri con l’uso delle navi”, spiegava il capo del Viminale.

Queste navi che avrebbero dovuto effettuare i rimpatri dall’Italia alla Tunisia non si sono viste. L’ennesima presa in giro. Tuttavia, delle navi per i migranti in effetti arriveranno in Sicilia in queste ore, prima due, poi altre tre, ma non verranno adoperate per riportare a casa loro i clandestini, bensì per ospitarli a bordo.

Nello Musumeci, governatore della Sicilia, aveva chiesto la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza, che di fatto resteranno aperti. Non cambia nulla: il premier Giuseppe Conte ha dato il contentino ai siciliani. I migranti quindi passeranno dall’hotspot che sta per scoppiare alle navi. Tutto qui. E avanti gli altri!

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