Non bastavano topi, escrementi e batteri nella Senna, ora pure i vermi nel pesce della mensa. A denunciare l’ultimo orrore di queste Olimpiadi 2024 è stato il nuotatore britannico Adam Peaty, vincitore dell’argento nei 100 rana dietro a Nicolò Martinenghi, orgoglio italiano. Peaty, 29 anni, ha rilasciato un’intervista in cui ha raccontato che ad alcuni atleti è capitato di trovare vermi nel pesce servito nella mensa del Villaggio olimpico, dove pare essere scarsa non solo la quantità ma anche la qualità del cibo.

In particolare gli atleti lamentano, oltre alle lunghe attese per ricevere il pasto, la carenza di proteine, in quanto gli organizzatori, come hanno dichiarato, hanno preferito privilegiare i piatti senza carne, ossia vegetariani ed ecosostenibili. Tali problematiche sono state messe in luce anche dal nuotatore inglese, il quale ha sottolineato che le pietanze servite a Tokyo erano di gran lunga migliori. Per Adam, infatti, che si è aggiudicato tre ori in passato, queste non sono le prime Olimpiadi.

Gli organizzatori dei Giochi sostengono di non avere trovato alcun riscontro a tali accuse. Insomma, a loro giudizio, gli atleti non soffrirebbero alcun disagio e i vermi sarebbero frutto della loro fantasia. Forse si tratta di allucinazioni collettive?

Il britannico, del resto, non è l’unico atleta ad avere parlato pubblicamente delle condizioni di scomodità e malessere da loro sofferte all’interno degli alloggi e anche della mensa.

Chissà che quel pesce non sia stato pescato direttamente dalla Senna… Ci sia consentita la battuta.

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