Come chiunque può leggere sui siti ufficiali, incluso quello dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee, PRAC) dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali) di recente ha confermato che esiste una relazione causale plausibile tra miocardite e pericardite e vaccino mRNA e che tale relazione si presenta in particolare negli adolescenti di sesso maschile e dopo la seconda dose, precisamente a distanza di pochi giorni dalla seconda puntura.

Eppure il governo dei migliori, sostenendo di avere a cuore la salute degli italiani, tanto da calpestare diritti inviolabili allo scopo di tutelarla, non sembra essere rimasto turbato da questa correlazione, quindi ha deciso di estendere l’obbligo di esporre il Green pass persino per accedere a scuola, cosa che produrrà una corsa alla vaccinazione da parte di fanciulli dai 12 anni in su.

Non essendo stato introdotto un obbligo formale, lo Stato non sarà responsabile di eventuali, probabili, danni o addirittura decessi, quantunque venga dimostrata la correlazione tra vaccinazione e morte. Trattasi di atto volontario, con tanto di consenso informato sottoscritto dal soggetto che, pur essendo minore e non potendo per questo votare, può però stabilire autonomamente, anche senza l’approvazione dei genitori, di farsi inoculare un antidoto di cui non avrebbe bisogno, dal momento che il coronavirus nei giovanissimi determina, nella stragrande maggioranza dei casi, sintomi lievi o nessun sintomo, ma che è potenzialmente molto pericoloso.

Ricordo che la morte non può essere considerata un effetto collaterale. Non stiamo parlando di un mal di pancia, qualche linea di febbre, mal di testa e spossatezza. Dunque perché vaccinare a tappeto la popolazione più verde, tanto più quando abbiamo messo in sicurezza la parte più vulnerabile ed esposta alle complicazioni della malattia Covid-19, ossia gli anziani?

Ma cos’è la miocardite? Essa è una infiammazione del muscolo cardiaco, mentre la pericardite è una infiammazione del rivestimento che circonda il cuore. Codeste infiammazioni possono condurre a patologie gravi e appunto al trapasso.

Secondo i dati del Vaccine Adverse Events Reporting System degli Stati Uniti, dove tuttavia solo ultimamente è stato registrato un notevole incremento di questo tipo di fenomeni avversi, all’11 giugno erano stati segnalati circa 40,6 casi di miocardite tra i maschi e 4,2 casi tra le femmine, in soggetti di età compresa tra i 12 e i 29 anni che avevano ricevuto i vaccini mRNA. I governi tendono a ridimensionare i numeri, specificando che si parla di pochi casi su milioni di dosi inoculate, eppure non si può negare che i rischi sussistono e che sarebbe quindi opportuno domandarsi se effettivamente sia necessario immunizzare i ragazzini dai 12 anni in su, il cui sistema immunitario si è dimostrato capacissimo di fronteggiare il corona.

Le agenzie internazionali hanno emesso avvisi diretti al pubblico e agli operatori sanitari contenenti indicazioni o azioni da intraprendere dopo la vaccinazione mRNA. “Gli individui vaccinati devono essere istruiti a rivolgersi immediatamente a un medico se sviluppano sintomi indicativi di miocardite o pericardite come dolore toracico di nuova insorgenza e persistente, mancanza di respiro o palpitazioni dopo la puntura. I medici devono essere consapevoli del rischio di miocardite e pericardite con i vaccini mRNA e di quelli che hanno maggiori probabilità di esserne colpiti. Devono prestare attenzione a manifestazioni quali dolore toracico acuto, mancanza di respiro e palpitazioni che possono essere indicative di miocardite dopo vaccinazione, specialmente negli adolescenti o nei giovani maschi. Gli eventi coronarici infatti hanno meno probabilità di essere la fonte di tali sintomi tra i giovani”, si legge sul sito dell’Oms.

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