Sostengono con fermezza che lo fosse sia il comico Beppe Grillo che la sua compagna nonché le persone direttamente coinvolte in questa sporca faccenda, ma è difficile ipotizzare che la giovane che ha denunciato per stupro Ciro Grillo e tre amici di questi fosse consenziente il mattino in cui, nel luglio del 2019, ha subito – come ella stessa ha raccontato agli inquirenti – violenze sessuali di gruppo, mentre la sua amica dormiva profondamente sul divano della villetta di proprietà della famiglia Grillo.
In televisione e sui giornali (anche oggi) non facciamo altro che porci questo quesito, poiché sarà determinante per l’esito del probabile procedimento giudiziario: ella era o non era lucida? Insomma, la fanciulla ha partecipato al sesso di gruppo consapevole di ciò che stava facendo, per sua libera e autonoma scelta, oppure c’è stata coercizione, ossia “è stata costretta”, come è trapelato dalla procura, altresì “costretta a bere mezza bottiglia di vodka”, mentre i diciannovenni, descritti da Grillo come “ragazzi che si divertivano, saltavano con l’uccello in mano”, la tenevano per i capelli. Sembra che saranno interpellati esperti per stabilire la durata degli effetti dell’alcol su un soggetto con la costituzione fisica della ritenuta parte offesa. Tuttavia la risposta è a portata di mano, se così si può dire.
La prova regina del fatto che la ragazza NON fosse affatto lucida, consapevole e consenziente è rappresentata proprio da quel video in base al quale, stando ai coniugi Grillo, la giovane avrebbe prestato il suo consenso e avrebbe dunque preso parte in piena coscienza a quella raffigurata da Grillo alla stregua di una partita a beach-volley, in cui ci si diverte, si salta, si gioca. La circostanza che la ritenuta vittima sia stata filmata con i telefonini mentre faceva sesso con 3 o 4 coetanei implica che ella non fosse affatto in sé né tantomeno “consenziente” nelle ore in cui era alla mercé degli indagati. Quale ragazza, infatti, si sarebbe fatta immortalare in quelle condizioni ben sapendo per di più che il video sarebbe rimbalzato da un cellulare all’altro, magari finendo caricato sul web? Non stiamo parlando di una pornostar, bensì di una studentessa di buona famiglia che non era dedita a vizi o eccessi e che si trovava in Sardegna per una tranquilla vacanza.
Dunque è probabile che la ragazza, la quale insieme all’amica è arrivata a casa di Ciro sobria, come ha specificato agli inquirenti l’amica stessa, abbia bevuto successivamente, obbligata come ella dice o di sua spontanea volontà, e che il gruppo abbia approfittato del suo stato di alterazione (indotto o meno) per abusarne e filmarla. Se la fanciulla fosse stata sobria, lucida, consapevole e consenziente, come urla Grillo, avrebbe mai accettato di girare video pornografici?
Credo proprio di no.