Barbie è bella ma non balla, eppure viene tirata sempre in ballo quando si tratta di polemizzare. Accusata di essere troppo figa, troppo magra, troppo ricca, troppo bionda, troppo bianca, la bambola in questi decenni si è adeguata alle richieste dei suoi detrattori, giusto per farli tacere. Tuttavia, questi non si placano, hanno sempre qualcosa da recriminare. E la “buona” occasione è stata fornita persino dalle Olimpiadi. L’azienda che produce Barbie, Mattel, è finita nel tritacarne perché accusata di non avere inserito una bambolina asiatica nel “team Barbie” per le Olimpiadi Tokyo 2020, collezione il cui obiettivo era anche quello di promuovere l’inclusività. Tra le cinque bambole presentate, ognuna in rappresentanza dei nuovi sport che sono stati introdotti nel programma olimpico a partire proprio da quest’anno (baseball, arrampicata, karate, skateboard e surf), nessuna ha i tratti asiatici. E apriti cielo! Un affronto, una offesa, un abominio, un delitto. Così sui social è montata la rabbia nei confronti del colosso dei giocattoli, nonostante le sue ottime intenzioni. Infatti, già settimane prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi, l’azienda aveva messo in commercio una Barbie asiatica, ispirata alla tennista giapponese Naomi Osaka, bambolina andata esaurita nel giro di poche ore.

Insomma, la Barbie asiatica la Mattel l’ha fatta. Non rompete le scatole.

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