I progressisti di tutto il mondo festeggiano la sconfitta di Donald Trump come se le elezioni le avessero vinte essi stessi. Succede soprattutto in Italia, dove alcuni politici di sinistra si illudono di potere rinsaldare il proprio ruolo o di trarre qualche vantaggio personale dalla timida vittoria di Biden, il quale se ne frega altamente di loro. Va da sé che le aspettative verranno deluse, anche stavolta.

Cosa muta nel Bel Paese con il cambio di inquilini alla Casa Bianca? Un tubo. I partiti di sinistra così come il Movimento Cinque Stelle, che è più a sinistra dei primi, non riusciranno a mettersi in salvo dalla perdita inesorabile di credibilità. Si sono allontanati dai cittadini e solo di conseguenza questi ultimi si sono allontanati da loro, smettendo quindi di votarli.

A ciò si aggiunga che questo esecutivo giallorosso è riuscito a scontentare tutti i governatori, tutti i sindaci, tutte le Regioni, tutti i cittadini con i suoi strambi e irrazionali provvedimenti, ad ultimo la suddivisione dei territori per colori, spartizione che risulta a tratti folle.

Gli italiani non hanno compreso prima perché mai dalle 18 tutti i locali, bar e ristoranti, dovessero chiudere, come se il virus circolasse soltanto dalle 18 in poi; ed ora non capiscono per quale ragione in alcune zone sia stata chiusa quasi ogni attività, aggravando una crisi già in atto da mesi e destinata ad evolvere in disastro economico irreparabile. Tra qualche mese gli abitanti della penisola in povertà assoluta saranno raddoppiati e la politica dei bonus non potrà risollevare le sorti di milioni di famigli, anche perché, affinché lo Stato sborsi sostegni, è necessario che abbia a disposizione risorse pubbliche che mancano. Logico. No, non ci salverà l’Europa. Inutile stare con la manina aperta e protesa verso Bruxelles.

Gli avvenimenti che ci stanno coinvolgendo non faranno altro che spingere i popoli europei a riscoprire i valori ardenti di patria e Nazione, come avviene sempre dopo una grave crisi finanziaria. Il globalismo sfrenato ha dimostrato i suoi limiti e i suoi rischi con lo scoppio della pandemia. Lo stesso dicasi per l’immigrazionismo spinto all’eccesso e i pericoli che l’accoglienza incontrollata, tollerata in spregio della legge dalla classe politica che si definisce “democratica”, determina in particolare nel Vecchio continente, dove il terrorismo islamico rappresenta una minaccia attuale e futura.

Il sovranismo non soltanto non è morto. Ma deve ancora cominciare.

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