Nei talkshow così come sui giornali non si fa altro che domandare e domandarsi: il governo cadrà o non cadrà? Più che di un fondato dubbio, si tratta di una giustificata speranza.
Tuttavia occorre che restiamo con i piedi per terra, almeno quanto deputati, senatori e ministri sono con il culo sulla poltrona. Bene. Non ci sarà nessun accordo per la formazione di un’altra maggioranza, poiché i rischi sono troppo alti e nessuno di coloro che hanno qualcosa da perdere sono disposti a mettere in gioco il proprio interesse.
Gli avversari non sono mai affidabili. Era successo pure lo scorso anno. Si mormorava di una possibile intesa tra Zingaretti e Salvini per un nuovo governo che facesse fuori i cinquestelle e poi ad essere stato fatto fuori chi è stato? Proprio il leghista, fregato dal segretario del Pd, il che è tutto dire. Vabbè.
Insomma, non ci sono alternative, bisogna attendere le urne, alle quali volgeremo non per forza alla fine di questa legislatura. L’esecutivo, già debole, potrebbe crollare nei prossimi mesi allorché la situazione drammatica in cui versa il Paese si inasprirà e il castello di promesse vane di Giuseppe Conte non potrà più reggere.
Per ora l’unica certezza è che democratici e grillini, ma non soltanto costoro, non sono disposti a scollarsi dallo scranno rischiando di finire con le chiappe sul pavimento.
Quindi finiamola con questi quesiti retorici, sciocchi e noiosi.
Cambiamo argomento.