Se c’è un settore che non è stato intaccato dalla pandemia è quello fiorente dell’accoglienza. Esso negli ultimi mesi si è addirittura rivitalizzato e conosce una nuova epoca aurea grazie al governo giallorosso che, sebbene di recente declami l’intenzione di arginare i flussi di migranti economici, non mostra la benché minima volontà di perseguire codesto obiettivo, caldeggiato dagli italiani.

L’industria dell’ospitalità va a gonfie vele in un mercato in espansione dove la merce – perché merce sono questi esseri umani sia per i trafficanti che li conducono qui (e che li chiamano proprio con tale termine) sia per chi qui se ne occupa – non smette mai di essere stoccata.

Sono 85.876 i migranti in accoglienza sul nostro territorio al 31 luglio di quest’anno. A questi vanno sommati gli 814 pervenuti nei primi 6 giorni di agosto, per un totale di 86.690 immigrati che si trovano distribuiti da Nord a Sud, in particolare in Lombardia (13%) e in Emilia-Romagna (10%). Se è vero che la matematica non è una opinione, tenendo conto che il mantenimento di ciascun forestiero comporta allo Stato un costo giornaliero fisso di 26-27 euro (escluse le spese che si sono aggiunte a causa della epidemia, ad esempio quelle relative a tamponi, navi quarantena e sorveglianza h 24 delle strutture da parte delle nostre forze di polizia), la vacanza degli immigrati che clandestinamente sbarcano sulla penisola determina un esborso giornaliero, mantenendoci bassi, di 2.340.630 euro (oltre 73 milioni al mese), che già tra qualche ora potrebbe essere lievitato a causa di probabili nuovi arrivi. I quali risultano incessanti.

È bene puntualizzare che a febbraio, nonostante fossimo già in stato di emergenza, ad appena cinque mesi dall’insediamento di questo esecutivo, il Viminale ha aumentato portandola a 27 euro la diaria per ciascun ospite, precedentemente abbassata dall’ex ministro dell’Interno che l’aveva fatta passare da 35 a 20 euro per richiedente asilo.

Incameriamo senza tregue altri clandestini, eppure siamo un Paese in piena crisi economica, appena venuto fuori dalla fase acuta della epidemia che ha prostrato gli abitanti dello stivale sia dal punto di vista economico che psicologico. Ora più che mai sarebbe opportuno che il governo si concentrasse sul malessere dei cittadini, tuttavia seguita ad impiegare ingenti risorse per garantire una vacanza all inclusive a coloro che provengono da altri continenti e che peraltro non solo non ci ringraziano ma violano le nostre norme, come l’obbligo di isolamento preventivo, mettendo a rischio la nostra salute.

I progressisti affermano che non esista correlazione tra immigrazione e pestilenza, ma nessuno può negare il fatto che moltissimi migranti approdino infetti e che poi se ne vadano a zonzo trasformandosi in vettori di infezione, essendosi dati alla fuga dalle strutture in cui sono accolti. Quindi, quella correlazione sussiste, eccome. Del resto, se non ci fosse stato il pericolo di importare il virus dall’estero, non sarebbe stato neanche indispensabile impedire ai turisti statunitensi di trascorrere le ferie estive nel Bel Paese. O forse qualcuno ha il coraggio di sostenere, sulla base di qualche bizzarra teoria scientifica, che i turisti sono contagiosi e i clandestini no?

Purtroppo, il fiume di extracomunitari che ci sta sommergendo, facendo esplodere Lampedusa, non accenna a diminuire né possono in qualche modo abbassarsi i numeri di coloro che permangono in regime di accoglienza. Infatti, in Italia si accede e non si fuoriesce. I confini sono spalancati all’entrata e serrati all’uscita. Dunque, chi giunge ivi permane per un tempo indeterminato che equivale al “per sempre”.

Ma, ad un certo punto, verificata e certificata l’assenza dei requisiti per godere di una forma di protezione internazionale, il migrante viene sbattuto fuori dal centro di accoglienza in cui ha campato per anni come se fosse in albergo, per lasciare spazio ad altri, e si ritrova così sulla strada, dove – inevitabilmente – per poter sopravvivere sarà obbligato a dedicarsi al crimine: furto, spaccio, vendita di prodotti contraffatti sul marciapiede, inserimento nei giri del racket dell’elemosina e pure prostituzione.

Ciò ha ripercussioni gravissime sul piano della sicurezza e dell’ordine pubblico. E la cronaca lo dimostra. Ecco perché chi consente che i limiti fisici italiani vengano senza sosta oltrepassati dagli extracomunitari non soltanto non è buono, ma è addirittura complice di un sistema crudele e illegale, destinato a creare problematiche sia sul breve che sul lungo periodo.

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