Assistiamo da anni ad una prassi che purtroppo, complici i governi italiani, si è consolidata. E nel sistema internazionale un uso consolidato diventa norma di diritto.
Tale abitudine consiste nel soccorre migranti al confine delle acque territoriali africane, caricarli a bordo e rivolgersi all’Italia al fine di scaricarli tutti, ogni dì, sul nostro territorio, dato che per lustri appunto nessuno si è opposto a tale abuso, a tale usurpazione delle nostre frontiere.
Si dia il caso che se una nave qualsiasi, grande o piccola, battente bandiera di qualsiasi Nazione, ha difficoltà in alto mare e rischia di affondare, si rivolge e si dirige (se può ancora farlo) verso il porto sicuro più vicino. Quindi poniamo: se io sono a bordo di una imbarcazione e mi trovo davanti alle coste tunisine, riparerò in un porto tunisino, per salvarmi.
La Tunisia del resto è Paese sicuro, prova ne è che la navi da crociera, cariche di migliaia di passeggeri vi transitano ed i turisti, prima della pandemia, vi circolavano liberamente. Eppure cosa accade? I migranti illegali lasciano le coste tunisine servendosi di gommoni e barchini stracarichi, le Ong li attendono al confine delle acque territoriali tunisine per metterli in salvo dato che rischiano di ribaltarsi e affogare e qualche volta accade, e poi, anziché condurli al sicuro in Tunisia, ce li portano in Italia.
È una vera e propria pretesa: il Belpaese deve accogliere, punto e basta, non si discute. Una pretesa talmente feroce che Carola Rakete ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza pur di parcheggiare la nave da lei comandata in Italia. E noi cosa abbiamo fatto? L’abbiamo trasformata in un’eroina, ospite d’onore dei salotti televisivi.
L’unico ad avere spezzato questo circolo vizioso, questa pratica illegittima, è stato il leader della Lega Matteo Salvini. Il suo sforzo, tuttavia, è durato soltanto un anno: periodo troppo breve affinché un uso si consolidi, troppo breve per segnare un cambiamento definitivo.
L’illegalità è stata ripristinata immediatamente, non appena si è insediato il nuovo governo che ha aperto subito le braccia a chiunque voglia venire da queste parti infischiandosene di ogni regola.
Siamo terra di nessuno.