Il pugile intersessuale Imane Khelif sembra essere uomo, non soltanto tenendo conto del suo aspetto ma del fatto che biologicamente risulta essere maschio, essendo carico di testosterone e presentando il suo Dna i cromosomi maschili. Quindi egli, in quanto maschio, è molto più forte rispetto a chi è femmina. E basterebbe considerare questo dato di fatto per escludere che, nell’ambito della sua specialità, ossia il pugilato, Khelif competa con le atlete di genere opposto, le quali sarebbero non soltanto svantaggiate ma potrebbero rischiare oltretutto la vita sotto i colpi di Imane, che dispone di una forza di gran lunga superiore a quella di una ragazza. Il che è indiscutibile.
Si tratterebbe di una gara iniqua, di una farsa, un sacrificio dei valori dello sport davanti agli anti-valori della cultura woke, che esprime disprezzo e odio nei confronti delle donne, le quali sono state escluse per ideologia dallo show di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, dove le drag queen si sono prese tutta la scena, in ossequio ai nuovi principi della società contemporanea: disprezzo del sacro, genere neutro, identità liquida, annientamento del femminile per fare spazio all’ibrido e all’indefinitezza.
Eppure questa gara avrà luogo, accadrà giovedì 1 agosto, nonostante l’Associazione Internazionale di Boxe abbia già escluso l’algerino dal mondiale di boxe dal momento che dal test eseguito sul suo dna è risultata la presenza di cromosomi XY, ossia di cromosomi maschili. Ma – paradosso – alle Olimpiadi non vengono effettuati test sul sesso. Quindi, dato che Imane si percepisce donna e dice di esserlo, gli organizzatori hanno stabilito che l’africano può picchiare le atlete sul ring, nonostante l’incontrovertibile disparità di base.
E se Khelif dovesse aggiudicarsi la medaglia d’oro, avrà trionfato nient’altro che la tanto avversata violenza di genere, la stessa che la sinistra e le femministe rosse hanno trasformato in una isterica battaglia politica, purtroppo sterile, inconsistente e piena di contraddizioni. Finta, proprio come un uomo che si finge donna e una commissione che finge che egli lo sia permettendogli di prendere a botte le signore.
Belle le Olimpiadi 2024! C’è più ideologia che sport.