Ben 10 mila sono i gatti randagi che vivono a Milano, distribuiti in 600 colonie feline.
E se pensavate che i i gatti di strada abitassero sui tetti solo nella Parigi del 1910, come nel celebre film d’animazione “Gli aristogatti”, vi sorprenderà sapere che persino sui tetti della galleria Vittorio Emanuele esiste da sempre una colonia felina, composta oggi da circa una decina di gatti a cui non mancano certamente le attenzioni dei ristoranti vicini. Altre colonie, composte da un minimo di un gatto ad un massimo di circa 40, sorgono nei condomini, nei parchi, negli ospedali, nelle scuole, nelle aree dismesse, nelle periferie come in pieno centro.
Da questi luoghi nessuno può sradicarli, perché al gatto si riconosce il diritto al territorio. Allontanare un micio dalla sua colonia è possibile solo a condizione che sia malato o ferito.
Per quanto i gatti siano notoriamente animali indipendenti, la vita in strada è molto dura anche per loro, soprattutto in una metropoli come Milano, e riescono a cavarsela solo se c’è qualcuno che si cura di loro.
È questo ciò che fanno le gattare, donne che, nonostante gli impegni di lavoro e familiari, nonostante l’età (molte superano gli 80 anni), la mancanza di mezzi, le intemperie, i problemi, la stanchezza, quotidianamente trovano la forza e il tempo per andare nelle strade e piegarsi per fare una carezza e nutrire chi senza questo amore non potrebbe sopravvivere.
“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”, affermava Albert Einstein. Lo sanno bene le gattare di tutto il mondo, e quelle di Milano non fanno eccezione. Da sempre le donne che si prendono cura dei gatti sono considerate streghe, nel Medioevo venivano persino arse vive, ghettizzate, insultate e derise, tuttavia queste difficoltà non le hanno mai portate a rinunciare al bisogno di tendere la mano per aiutare i mici bisognosi, spesso spendendo tutti i loro soldi.
Un pregiudizio che sopravvive ancora oggi, ma che il Comune di Milano da alcuni anni lotta per abbattere attraverso diverse iniziative, come il riconoscimento delle volontarie, avvenuto nel 2010 ad opera dell’amministrazione Moratti. Un provvedimento che ha nobilitato e dato dignità alle volontarie riconosciute come tutor di colonie feline attraverso il rilascio di una tesserina che consente loro di dare da mangiare ai gatti evitando l’opposizione costante di coloro che vorrebbero che fossero abbandonati a loro stessi.
La gattare sono una risorsa, dispensatrici di amore, di cui questa città ha grande bisogno.
Sono 1000 i volontari (riconosciuti e non) che si provvedono ai gatti randagi nella città di Milano. Ciò che li muove è per tutti l’amore. La risposta è, in fondo, così semplice.
E se con il tempo, piano piano, le colonie feline tendono ad estinguersi, speriamo che non si estinguano mai le gattare di Milano: quelle donne che non si stancano mai di donare il loro affetto a chi ne ha bisogno. E che sui tetti della galleria resti sempre qualche gatto. Perché, anche se non lo vedi, tu lo sai che fa la città più bella.