È nei momenti tragici che accadono i miracoli e l’essere umano tira fuori la sua parte migliore. Come è accaduto lo scorso agosto in quel Meridione annientato dai roghi, dove, stando ai dati diffusi dall’European Forest Fire Information System della Commissione europea, sarebbero stati milioni gli animali selvatici arsi vivi. Eppure non tutto è andato in fumo, qualcosa ha iniziato anche a germogliare nei cuori di quei cacciatori che si sono mobilitati per portare soccorso alle bestie sofferenti, perlustrando i boschi, e che hanno pianto davanti alle carcasse di pelosetti inceneriti. Uno di questi è il sardo Antonio Deriu, 21 anni, il quale si è imbattuto in una cerbiatta terrorizzata che vegliava il corpo senza vita della sua mamma. Lussurzesa – così è stata chiamata la piccola – ha le zampe gravemente ustionate, viene nutrita con il biberon e accudita da Antonio che ormai è diventato il suo papà. Le tenerezza di un cucciolo impaurito può tutto, persino sgretolare in un attimo quella ferina corteccia che riveste le nostre anime.
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