Il governo vuole prorogare lo stato di emergenza addirittura fino al 31 gennaio del 2021, sospende i collegamenti aerei con il Bangladesh dopo che a Fiumicino qualche giorno fa è atterrato un volo proveniente da Dacca con a bordo diversi contagiati, eppure continua ad accogliere clandestini nonostante la chiusura (teorica) dei porti. Si tratta di contraddizioni colossali che non possiamo fare a meno di sottolineare.
In questi primi 10 giorni di luglio sono giunti illegalmente sulla nostra penisola 1137 migranti, per una media di 114 al giorno. Soltanto venerdì 10 luglio sono pervenuti 395 clandestini. Dal primo gennaio 2020 al 10 luglio abbiamo accolto 8.807, quasi il triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il secondo Stato di provenienza (per numero di individui arrivati) è proprio il Bangladesh (17%), al primo posto troviamo invece la Tunisia (23%), dove il contagio è fuori controllo. Eppure noi seguitiamo ad aprire le braccia a soggetti che non scappano affatto dalle guerre ma che approfittano della debolezza manifestata dall’Italia per insinuarsi sul nostro territorio e godere di tutti i vantaggi che da anni accordiamo ai sedicenti profughi, persino in una fase critica di emergenza sanitaria mondiale.
L’esecutivo Conte ha chiuso gli italiani sotto chiave, in casa, agli arresti domiciliari per tre mesi, ha imposto multe a chiunque venisse sorpreso all’aperto e un po’ distante dall’abitazione, ha determinato a causa della paralisi del sistema economico una crisi senza precedenti, che ancora deve esplodere in tutta la sua virulenza, nega l’accesso ai turisti americani che contribuirebbero alla ripresa, pretende di estendere lo stato di emergenza fino al 2021, e intanto cosa fa? Spalanca quotidianamente le frontiere a cittadini di altri Paesi, proprio quelli in cui l’infezione è più diffusa. In media ne giungono 114 al giorno.
Inevitabile sentirsi presi per i fondelli.