Cari islamici,

il Paese nel quale avete deciso di recarvi si chiama “Italia”, ripetete insieme a noi: I-TA-LI-A. Non Marocco, né Tunisia, né Pakistan, né Siria, e simili. L’Italia, nota anche con il termine “Belpaese”, che bello vuole restare, è una nazione europea. Qui crediamo in Dio, siamo in maggioranza cattolici.

Mangiamo la mortadella, il salame, il prosciutto, la porchetta, ogni giorno. Nelle nostre case, nelle nostre aule scolastiche, sui tetti delle Chiese, dentro queste, persino al collo a volte, ci piace esporre il crocifisso. Quella cosa che, appena vi capita sotto gli occhi, vi fa reagire alla stregua del conte Dracula. Non vogliamo che diventiate cattolici, noi crediamo nella libertà di pensiero ed espressione, a differenza vostra.

Noi non vogliamo che voi siate come noi, ma non ci garba che voi, ospiti sul nostro territorio che vi ha accolti come figli, pretendiate che noi in casa nostra ci adeguiamo ai vostri usi e costumi. Abbiamo un diritto millenario a fondamento delle nostre leggi, quello romano, inestimabile ricchezza, e ne siamo orgogliosi.

Mentre per voi Stato e Chiesa, legge e religione, coincidono e fate del Corano la vostra costituzione, noi dividiamo questi due piani. Per voi è tuttora valida la legge del taglione, da noi é superata da milioni di anni, all’epoca c’erano ancora i dinosauri. Nella nostra società non è il padre di famiglia a vigilare sul rispetto delle leggi da lui decise e a punire i trasgressori. Noi abbiamo istituzioni e appositi organi per questo: parlamento, forze di polizia, magistratura.

Voi punite la moglie colpevole di tradimento con la lapidazione. Da noi le corna, invece, si dice siano la fortuna della casa. Quando non sono gradite, ci si separa rivolgendosi ancora una volta al tribunale e non all’imam. Per voi un uomo può anche sposare due o tre donne. Per l’uomo occidentale, invece, una moglie è sufficiente. Per la donna occidentale, un marito è persino troppo. Infatti, ci sposiamo sempre meno.

Ma ci innamoriamo, crediamo nell’amore, nella libertà e facciamo sesso al di fuori del matrimonio. Come voi. Solo che noi ne andiamo fieri. Non lo nascondiamo. In Italia esiste la scuola dell’obbligo. Non prendeteci per menefreghisti, ma se nel vostro Paese decidete di non studiare e di non fare studiare i vostri figli, sono fatti vostri, fate un po’ come vi pare. Però qui istruirsi e frequentare la scuola almeno fino ai 16 anni é un obbligo. Se non vi gusta, ok, pazienza, faremo a meno di voi in Italia, potrete tornare in patria e viverre come vi pare.

Potete importare voi stessi, ma non le vostre leggi: queste cambiano in base al luogo in cui si vive. Quando noi andiamo in un Paese straniero, magari nel vostro, rispettiamo le vostre regole, ci adeguiamo, coscienti del fatto che ci troviamo in uno Stato che ha una propria storia e una propria cultura, proprie leggi, che non ammettono ignoranza.

Se pensate che la legislazione italiana si applichi solo agli italiani e che per voi valga la vostra anche quando avete i piedi sul nostro suolo, ci dispiace deludervi, ma non è così. Noi amiamo le differenze, confrontarci con culture nuove, conoscerle, siamo aperti. Ma non crediate che questa disponibilità sia debolezza.

Voi vi sentite superiori a noi, ci chiamate “infedeli”. Con disprezzo. Non ci tollerate. Eppure siete voi gli ospiti, e per quanto possa sembrare sgradevole, è giunto il momento di ripristinare i ruoli. Noi qui ci siamo nati. Noi qui ci siamo da sempre. Noi qui viviamo. Sciocco chi crede di poter in un attimo sconvolgere millenni di storia, cancellandoli al ritmo di statue sacre fatte cadere giù. I nostri valori sono incisi dentro di noi. Non potrete mai estirparceli, portarceli via, distruggerli. Ancora più sciocco chi pensa di poter convertire gli animi attraverso la violenza, imponendo una fede che non si prova mediante il terrore.

Da noi le donne scelgono chi sposare e se sposarsi, fanno carriera, brillano, studiano, lavorano, indossano le gonne, fanno respirare la pelle, aspettano la primavera per scoprirsi, per sentire il piacere dell’aria frizzante addosso. Le donne si truccano, giocano con i loro capelli, sorridono, ballano, ascoltano la musica, amano, scelgono. Se questo vi sembra inconcepibile, se volete usare il burqa, andare in giro a viso coperto, valutatelo: non è il caso di venire o di restare ancora qui, in mezzo a noi.

Nel Belpaese siamo pieni di animali domestici, cani e gatti. Ogni giorno si incontrano milioni di italiani in strada che passeggiano con i loro amici a quattro zampe. Voi considerate i cani animali impuri. Se la loro vista vi fa orrore, se vi fa sentire sporchi, restate a casa vostra, perché noi non rinunceremo ai nostri fedeli amici per coloro che ci definiscono “sporchi infedeli”. Gli italiani bevono e producono vino. Siete pronti a sopportarlo?

L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e non sull’assistenzialismo. É bene che lo ricordiate.

Adoriamo il natale, anniversario della nascita di Gesù Cristo. Già da novembre addobbiamo albero e presepe, in casa, fuori casa, per le strade, nelle scuole, nelle chiese, negli uffici, insomma, ovunque. Non crediate che siamo disposti a rinunciare a Gesù bambino per non urtare Allah e la vostra tenera sensibilità. Il figlio della Vergine Maria e di Giuseppe resterà dentro la stalla, adagiato all’interno della mangiatoia, dopo essere stato rifiutato da tutti gli alberghi di Betlemme.

Quelli che devono sloggiare siete voi.

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