Con un discorso alla Camera, atteso per oggi alle 16:30, e un altro domani mattina al Senato, il premier Giuseppe Conte si accinge a chiedere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 ottobre, dunque per altri tre mesi. Secondo l’esecutivo tale scelta si fonderebbe sulla esigenza di assicurare una rapidità di esecuzione e di intervento da parte del Consiglio dei ministri in caso di necessità.

Ma lo stato di emergenza appare all’opposizione nonché a molti italiani una sorta di assicurazione sulla vita del governo, che giova solo a chi mira a conservare il più possibile lo scranno color porpora. Di certo non fa bene agli abitanti della penisola, che in forza dei numeri di contagiati e morti mirano a risollevarsi dai terribili mesi passati, richiamando sul territorio i turisti (e non disincentivandoli a venire dalle nostre parti) e dando nuovo slancio ai consumi, ancora paralizzati.

Perciò si oppongono con forza alla proroga i partiti di minoranza, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Matteo Salvini ha dichiarato che “non essendoci alcuna emergenza in corso chi vuole prorogare lo stato emergenziale è nemico dell’Italia, poiché gli italiani meritano respiro e libertà”.

Non si smentisce Italia Viva di Matteo Renzi, che prima fa la voce grossa e poi si piega, schema che abbiamo visto ripetersi in questi mesi in maniera sempre più imbarazzante. Il neo partito del fiorentino si era schierata con forza contro l’ipotesi di un prolungamento dello stato di emergenza, poi ha accettato la data di scadenza al 31 ottobre.

Quindi è molto probabile che lo stato di emergenza, che mette al sicuro il governo e consente a Conte di mantenere i pieni poteri a cui ormai deve essere tanto affezionato, venga esteso di ulteriori tre mesi.

Per difendere la poltrona si è disposti pure a perdere la faccia. Ormai è cosa nota.

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