Di uomini ed ominicchi alla ricerca disperata di fama sfornati dai reality show ne abbiamo visti in questi ultimi quindici anni. C’è si è affermato come attore, chi come presentatore, chi ha aperto pizzerie e chi non ha lasciato nessuna traccia del suo passaggio, durando sul piccolo schermo quanto un gatto sulla tangenziale.
E poi c’è Rocco Casalino, partecipante della prima edizione del Grande Fratello, diventato portavoce sui generis del presidente del Consiglio. Il suo compito sarebbe quello di riferire il pensiero del premier Conte, eppure agli italiani viene consegnata più spesso l’opinione (non richiesta) di Casalino stesso che non del primo ministro, che in qualche occasione è apparso addirittura subalterno al suo scribacchino, come quando Rocco ha afferrato per un braccio Giuseppe Conte trascinandolo via mentre questi era intento a rispondere alle domande dei giornalisti a margine del G7 tenutosi in Canada lo scorso giugno.
Eccesso di premura, o di zelo, oppure semplicemente arroganza? Cosa abbia spinto Casalino ad intestarsi il ruolo di bodyguard del novello premier resta un mistero. Ciò che è certo, invece, è che il potente portavoce più che portare voce porta rogne. L’ultima seccatura l’ha data qualche giorno fa, quando è stata diffusa una registrazione in cui Casalino se la prendeva con i tecnici Mef: “O ci trovano i 10 milioni per il reddito di cittadinanza, o dedicheremo il 2019 a fare fuori tutti questi pezzi di merda del ministero dell’Economia”.
Se non ci avessero specificato che si trattava della voce del portavoce, avremmo pensato di stare ascoltando Al Capone, o Michael Corleone de “Il Padrino”. Codesto linguaggio “poco istituzionale”, diciamo così, ha indotto l’Ordine dei giornalisti della Lombardia a decidere di avviare un’istruttoria per la trasmissione al Consiglio di disciplina territoriale dell’audio incriminato, in quanto Casalino ha agito “nell’esercizio delle sue funzioni”.
Del resto, il portavoce ne ha sparate di boiate nella sua vita. Oltre quelle dette al GF e le ultime carpite e messe in circolazione suo malgrado, sono balzate agli onori della cronaca le affermazioni fatte dal capo comunicazione del Movimento 5 Stelle qualche anno fa davanti alle telecamere del programma televisivo “Le Iene”. “Hai mai provato a portarti a letto un rumeno? Se si lava, se gli fai fare dieci docce, continua ad avere un odore agrodolce. Non so che cavolo di odore è”, dichiarava l’ex concorrente del reality show.
“Il vero problema degli extracomunitari è dei meno ambienti – sì, “ambienti”, ha detto proprio così – che vivono nelle zone invase dagli extracomunitari, investiamo tantissimi soldi per rendere gli italiani civili, e invece poi abbiamo sta gente che non ha questo tipo di preparazione di base”, continuava Rocco, che invece può vantare un curriculum di tutto punto, in cui è stato inserito anche il conseguimento di un master’s degree in Economia presso la Shenandoah University, a Winchester, nello Stato della Virginia, Stati Uniti d’America.
Peccato che la stessa università abbia smentito Casalino, sostenendo di non averlo mai visto, neanche in cartolina. “Casalino chi?”, hanno risposto dalla Virginia. Del resto, truccare i curricula ormai è pratica diffusa all’interno delle istituzioni. Non ci fa più specie.
Originale la difesa di Rocco nel momento in cui sono esplose le polemiche in seguito alla messa in onda di codesta intervista: “Stavo recitando”. Ecco, forse in questo settore avrebbe fatto carriera. Era così realistico da meritare il premio Oscar.
Casalino è uno che ce l’ha fatta. Guadagna 169 mila euro lordi all’anno, “non per scelta mia” ha sottolineato l’altro ieri davanti alle telecamere del tg satirico “Striscia la notizia”, aggiungendo che non farebbe una piega se tale cifra dovesse essere ridimensionata. Il portavoce inoltre è amato e stimato dai grillini, i quali dal 2013 hanno messo nelle sue mani un settore tutt’altro che trascurabile: la comunicazione.
In fondo, Rocco di comunicazione se ne intende. Durante il provino per la partecipazione al GF aveva dichiarato di “riuscire molto bene a socializzare” nonché di “essere maledettamente esibizionista e voyeur”. Dopo qualche anno cambiò idea, sostenendo di essere timido. Così timido da ricercare i salotti televisivi affidandosi alla promozione del suo agente, Lele Mora, e di sognare di fare spettacolo.
Come molti di coloro i cui sogni di gloria si infrangono, alla fine, Rocco ha deciso di darsi alla politica, non avendo più chance (le aveva bruciate tutte). Ma neanche in questo è riuscito, così ha scelto di stare dietro le quinte, cercando di manovrare i cordoncini di ciò che appare al pubblico. “Fra dieci anni sarò il vostro capo”, disse nel 2004 agli studenti di un corso di giornalismo della Provincia di Milano, ammettendo altresì di avere cercato di manipolare gli altri concorrenti nonché di gestire le nomination durante la sua partecipazione al reality-show, al fine di vincere.
Nonostante la buona volontà l’obiettivo non andò in porto. Neanche questo. La sua ambizione è tanto sfrenata quanto frustrata. Casalino vuole ma non può. Tenta ma non ci arriva. Non è né zuppa né pan bagnato. Né carne né pesce. Né premier né portavoce. È un disastro.
Articolo pubblicato su Libero il 26 settembre del 2018