Il premier Giuseppe Conte esercita i pieni poteri e domina la Nazione senza avere mai beccato neppure l’ombra di un voto da parte degli italiani e con una maggioranza aleatoria, peraltro sempre più assottigliata e fragile, che trova puntualmente convergenza in un interesse personalistico eppure condiviso: quello di mantenere il più a lungo possibile il fondoschiena sulla poltrona.
Mettendo insieme i dati dell’ultimo sondaggio Swg sulle intenzioni di voto degli abitanti dello stivale, il risultato finale ci dimostra ciò che ormai è sotto gli occhi di tutti: gli attori della maggioranza sono sempre meno credibili nonché sempre più invisi e quelli dell’opposizione godono della piena fiducia di quasi la metà degli elettori, i quali non aspettano altro che si vada alle urne al fine di liberarsi di quelli che gli italiani considerano oramai “usurpatori della cosa pubblica”.
Sommando le percentuali dei partiti della coalizione di centro-destra, quindi di Fratelli d’Italia, che si attesta al 13,9%, Lega, 26,3%, e Forza Italia, 6,2, si giunge a 46,4%. Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Italia Viva, invece, insieme toccano a stento il 38%. E queste previsioni ci appaiono pure fin troppo ottimistiche per i giallorossi.
Di certo non gioverà loro il via libera al processo al capo del Carroccio Matteo Salvini, il quale è considerato dalla maggior parte dei cittadini una sorta di eroe poiché è riuscito ad arrestare gli sbarchi, o almeno a ridurli in maniera sorprendente, nel periodo in cui è stato alla guida del Viminale. Gli italiani mal sopportano che un ministro venga processato in quanto compie il suo dovere; mentre il governo in carica, che dovrebbe salvaguardare la popolazione dal rischio di una seconda ondata di contagi proveniente dall’estero, consente che ogni giorno sbarchino illegalmente sulle nostre coste centinaia di migranti che poi si rivelano troppo spesso positivi al coronavirus.
Come è accaduto a Treviso, dove è emerso un maxi focolaio costituito da 129 extracomunitari, ospiti in una ex caserma militare. Siamo al paradosso: il governo proroga lo stato di emergenza, sebbene non ve ne siano i presupposti, e crea le condizioni perché allo stato di emergenza si faccia ritorno e si permanga. E questa non è che una delle tante contraddizioni e schizofrenie palesate dai giallorossi, che multano i ristoratori che protestano pacificamente in piazza, muniti di mascherine, e dopo trasferiscono migranti ammassati a bordo di pullman da una regione all’altra, convogliandoli altresì in cittadine che erano scampate miracolosamente all’epidemia e che ora non sono più a contagi Zero, poiché sono gremite di infetti piombati qui da Africa e Asia.
Come possono gli italiani riporre fiducia in un governo simile? E oltre il danno la beffa: Maria Elena Boschi, Italia Viva, spiega in un’intervista al Corriere pubblicata questa settimana che siamo noi gli untori che hanno condotto il virus in Africa.
Dunque, la maggioranza che ci governa, di cui fa parte pure Matteo Renzi con il suo partitino che sta al 2,8%, non corrisponde alla maggioranza reale. E oltretutto quest’ultima, composta dai partiti dell’opposizione, sta venendo da mesi combattuta e addirittura soffocata. Giusto per rinfrescarci la memoria: le sardine sono scese in piazza lo scorso autunno e anche dopo per manifestare contro l’opposizione, cosa mai vista in uno Stato democratico.
Il presidente del Consiglio ha di fatto estromesso Lega, FdI e Fi dal processo di formazione delle decisioni e delle leggi, eludendo le Camere ed il confronto con i rappresentanti del popolo, emettendo decreti a raffica con i quali ha compresso libertà costituzionalmente garantite e secretando gli atti del comitato tecnico-scientifico, nonostante ci riguardino. Il foggiano ha recentemente lanciato inviti a Meloni e Salvini, ma ha tralasciato di fissare una data, dando prova in tal modo di non essere per nulla intenzionato ad avviare un dialogo che coinvolga l’opposizione, cercando peraltro di spaccarla mediante la proposta di appuntamenti separati con i leader dei partiti di destra, i quali non hanno accettato di recarsi da Giuseppi uno alla volta.
Negli stessi giorni però l’avvocato riceveva in pompa magna a Palazzo Chigi Davide Casaleggio, privato cittadino e presidente dell’Associazione Rousseau da cui dipende il M5s, in un tête a tête durato la bellezza di tre ore e di cui disconosciamo i contenuti.
Siamo governati da una minoranza che gli italiani vorrebbero mandare a casa. Altro che processare Salvini perché ha chiuso le frontiere, qui andrebbero messi sotto accusa quei ministri giallorossi che hanno tradito e posto in pericolo il popolo, spalancando i confini ad orde di clandestini che sbarcano con tanto di sigaretta, cellulare e barboncino, per poi darsi alla fuga in centinaia dai centri di accoglienza.