È stata data alle fiamme il 4 luglio scorso, festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, e poi è stata rimossa la statua in legno che raffigurava la first Lady Melania Trump che si trovava alle porte della città slovena di Sevnica, dove cinquant’anni fa nacque la consorte del presidente Trump. La polizia slovena sta indagando per individuare gli autori dell’atto vandalico.
Fin da prima dell’elezione di suo marito alla presidenza degli USA, Melania si è scontrata contro l’odio e il pregiudizio di coloro che ritengono che una donna avvenente abbia per forza un cervello da gallina. In verità, ella, che parla cinque lingue ed è tutt’altro che sciocca, si è distinta per classe, riservatezza, eleganza. Persino gli stilisti, all’inizio, si sono rifiutati di vestirla, eccetto Dolce & Gabbana. E le sue foto senza veli, risalenti al periodo in cui faceva la modella, sono state sbattute sui giornali e in tv, quasi a dimostrare che la moglie del presidente non è che una smutandata. Si mirava a screditarla.
Melania, in verità, è una donna timida, che non ci tiene ad apparire, anzi preferisce restare in disparte. Durante le occasioni ufficiali adempie ai suoi doveri in modo impeccabile, eppure sembra che stare sotto i riflettori le pesi e lo faccia soltanto per amore e senso di responsabilità.
Top model di successo, abile imprenditrice, moglie devota, madre premurosa, figlia e sorella affettuosa, Melania non ama la vita mondana, predilige dedicarsi alla casa e al figlio, cucina per il marito i piatti tradizionali della sua terra natale, la Slovenia, e rimane in ogni ambito e in ogni occasione se stessa.
La prima donna degli Stati Uniti non si è mai sforzata di fare cambiare idea alla gente sul suo conto né di piacere, di impressionare, di convincere su quanto sia in gamba.
Melania Trump rappresenta la rivincita delle belle ragazze, troppo spesso giudicate in modo severo proprio a causa del loro aspetto.
