Era prevedibile che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non sarebbe stata discontinua rispetto a se stessa nel passaggio dal BisConte al governo Draghi, eppure ciò che non ci saremmo aspettati è l’evidente aumento degli sbarchi illegali da quando l’esecutivo dei migliori si è insediato, applaudito – prima ancora di spendersi in una qualche performance – da tutti, tranne che da quattro gatti scapestrati. Non si vedevano questi numeri dall’epoca in cui premier era il democratico Paolo Gentiloni e vigeva la politica dell’accoglienza a braccia aperte di chiunque, in verità mai abbandonata se non nella breve parentesi del Conte I con il leghista Matteo Salvini a capo del Viminale.

Correva l’anno 2018. Nel gennaio-febbraio del 2018 giunsero clandestinamente in Italia 5.247 extracomunitari. Nel gennaio-febbraio del 2021 invece ne sono approdati 5.033 (quasi il doppio rispetto al medesimo periodo del 2020), ossia soltanto 214 in meno rispetto alla fase in cui la Lega e gli altri partiti di centro-destra parlavano di “invasione”, “accoglienza incontrollata e pericolosa”, “situazione insostenibile”.

Piccolo dettaglio che dettaglio non è: adesso c’è una pandemia in corso, contro la quale stiamo combattendo da un anno a colpi di divieti, restrizioni, paralisi del sistema economico con conseguenti caduta del Pil e disoccupazione dilagante. E, come se non bastasse, le varianti, tra cui proprio quelle sudafricana e nigeriana, incombono minacciose su di noi. Ce ne sarebbe abbastanza per sollevare i muri, chiudere i porti, sigillare le frontiere. Invece cosa facciamo? Incameriamo sempre più immigrati, provenienti proprio dalle aree più infette del globo. Operazione geniale.

Chi sta al potere ci racconta che è impossibile bloccare i flussi dall’Africa. Ma noi non possiamo dimenticare che nel gennaio-febbraio del 2019, allorché alla guida del dicastero dell’Interno c’era il segretario del Carroccio, oggi convertitosi improvvisamente all’europeismo per intercessione del Santo Mario Draghi, pervennero in Italia solamente 262 migranti. Ripetiamo: 262.

Quindi, in realtà, è possibile arginare l’esodo in massa dal continente nero. Il punto è che nessuno di coloro che stanno al governo ne ha la benché minima intenzione. Tutto qui. Dunque, come abbiamo più volte denunciato da queste colonne, siamo al paradosso: italiani murati in casa, oppure sottoposti al divieto di uscire dal proprio Comune o dalla propria regione e clandestini liberi di varcare i nostri limiti fisici e insediarsi nel Bel Paese, portandoci in dono pure il virus, come se ne avessimo bisogno.

Al 28 febbraio 2021 sono 77.895 i migranti in accoglienza sul nostro territorio. Considerando che per ciascuno di loro lo Stato sborsa circa 27 euro al giorno, la spesa complessiva per mantenerli nelle strutture ammonta a circa 2 milioni e 103 mila euro al dì (oltre 65 milioni di euro al mese). Costi che non potremmo permetterci, tanto più se teniamo presente che ancora 10.898 lavoratori, quindi famiglie, attendono addirittura la prima cassa integrazione. La miseria dei cittadini cresce e noi ci occupiamo alacremente dei clandestini che si affidano ai trafficanti di esseri umani, foraggiandoli, allo scopo di trasferirsi dalle nostre parti.

Con i leghisti nel Consiglio dei ministri non c’è stato alcun cambiamento di rotta. E neppure ci sarà. Lunedì sera, ospite di Nicola Porro a “Quarta Repubblica”, programma di Rete4, Salvini ha dichiarato: “Come si è mutata strategia sull’emergenza sanitaria e il piano vaccini, con la Lega al governo occorrerà mutare strategia anche su porti aperti e porti spalancati”. Parole parole parole. Soltanto parole.

Ancora avanti tutti. E il corona festeggia.

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