L’Istat ha aggiornato la stima preliminare relativa al secondo trimestre del 2020: la diminuzione del Prodotto interno lordo non è stata del -12,4% bensì del -12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, calo quest’ultimo che a luglio era stato stimato del -17,3%. La crisi insomma è più acuta del previsto.
I consumi si sono contratti dell’8,7%, gli investimenti del 14,9%, le importazioni del 20,5% e le esportazioni del 26,4.
Se prima del coma indotto all’economia al fine di contrastare la diffusione del coronavirus eravamo un Paese a crescita zero, ora stiamo persino peggio. Il governo si è dimostrato incapace di rimettere in moto il Paese, poiché concepisce soltanto misure di tipo assistenzialistico che non contribuiscono all’espansione economica ma sono funzionali all’acquisizione di consensi e all’affermazione di un sistema parassitario.