Si erano da poco trasferiti dalla Germania in Estonia Ludwig, micione rosso adottato in un gattile, e il suo amico umano, quando un dì il felino sparì misteriosamente. Per tre mesi il suo proprietario, che chiameremo John, attese il suo ritorno, ma invano. Così una sera si disse che avrebbe dovuto mettersi l’anima in pace: Ludwing non sarebbe rincasato mai più, probabilmente era morto da un pezzo. Da allora sono trascorsi oltre tre anni. Qualche giorno fa John ha ricevuto una strana telefonata: erano i volontari di un rifugio distante diverse decine di chilometri dalla cittadina in cui l’uomo vive, gli comunicavano di avere nel ricovero un micio rosso munito di microchip che risultava appartenergli. John credeva fosse uno scherzo, peraltro di pessimo gusto, invece poi ha compreso che il suo amato Ludwig, il quale a settembre compirà la bellezza di 14 anni, era ancora vivo e stava bene. E che gioia ha travolto il suo cuore quando il gatto è stato riaccompagnato a casa! Sì, era proprio il suo micio dal manto ramato, che riconoscendo il vecchio compagno di vita ha iniziato a fare le fusa, felice di essere di nuovo tra le mura domestiche dopo tanto pellegrinare. Ludwig, disorientato dal trasferimento dalla Germania, si era smarrito e non era più riuscito a raggiungere John. Vagabondando era così finito davanti all’uscio di una anziana signora, la quale vedendosi davanti questo animaletto tenero e affettuoso cominciò con il prendersene cura. Ludwig non aveva mica dimenticato John, tuttavia con questa nonnina si sentiva al sicuro e non se la passava affatto male: le pappe erano garantite e le coccole non mancavano. Purtroppo, dopo qualche mese, la donna si spense e il gatto fu trasportato in una struttura per animali abbandonati. Ed è qui che qualcuno poi si è accorto che Ludwig aveva il microchip. Tutto ciò ha reso possibile il suo ricongiungimento con John.

Qualche volta la curiosità, nonché il desiderio di esplorazione, può indurre i gatti a piombare in situazioni di pericolo. Ma di sicuro Ludwig non si caccerà mai più nei guai e trascorrerà una vecchiaia serena accanto a John.

Ciò che stupisce di questa storia è anche la memoria dei felini, la quale è episodica e molto simile alla nostra. Nonostante fossero decorsi 3 anni, il micio si ricordava di John e mostrava di conoscere ogni angolo della sua precedente abitazione. Del resto, diversi studi confermano che i gatti sono dotati di una spiccata capacità di trattenere nitide memorie, sia belle che brutte, e come gli esseri umani possono provare piacere o dolore rimembrando esperienze passate. Insomma, pure loro avvertono una struggente sensazione di malinconia allorché pensano all’amico umano che magari hanno perso. Anche perché, a dispetto di quanto tuttora sostengono coloro che non hanno dimestichezza con queste straordinarie creature, i mici sviluppano un attaccamento quasi morboso nei confronti della persona con cui convivono, tanto da soffrire di ansia da separazione nel momento del distacco.  E quando sono allontanati dai proprietari, non è raro che mostrino comportamenti sintomatici di un forte stress.

Il gatto è un essere incredibilmente sensibile, oltre che intelligente. Capace di offendersi o sentirsi umiliato per un rimprovero. Ecco perché va trattato con estrema delicatezza.

Però non crediate che i felini rammentino tutto, proprio tutto. Macché! Il vostro micio rimembra soltanto ciò che gli conviene, poiché di tutto il resto se ne infischia altamente. Ricorda dove è nascosta la sua pallina preferita, scivolata dietro la credenza due mesi fa, eppure scorda che un’ora fa gli avete raccomandato di piantarla di farsi le unghie sul divano. Ma questi esserini speciali ci piacciono da morire pure per questo.

Articolo pubblicato su Libero il 29 giugno del 2020

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