Allorché ci si sforza di divertire a tutti i costi, si finisce con lo scadere nel patetico. È questo il caso di Selvaggia Lucarelli, che forse negli ultimi giorni ha preso troppo sole.

Credevamo che la signora soffrisse di un delirio di grandezza, considerate le sue perenni morali al prossimo; invece ieri abbiamo scoperto che la faccenda è ben più grave: ella è affetta da un delirio di identità di proporzioni bibliche. Pensa di essere la Madonna, la quale si sarebbe rotta le palle di essere invocata dal vicepremier Matteo Salvini e avrebbe deciso di comporre una sorta di epistola di protesta a quest’ultimo affidandola alla prima pagina del Fatto Quotidiano.

Nonostante voler far passare Lucarelli, che ha fatto dell’odio il suo vessillo, per la Vergine Maria sia l’equivalente dello spacciare Adolf Hitler per un volontario dei City Angels, non si capisce per quale motivo, a giudizio della giornalista, la madre di Gesù Cristo dovrebbe ritenersi offesa se il ministro dell’Interno la ringrazia pubblicamente e non sentirsi oltremodo oltraggiata se Lucarelli ne scippa l’identità e ne fa le veci, mettendole in bocca parole non sue. Ci sarebbero gli estremi per una bella denuncia.

Ma dall’alto dei Cieli non si disturberanno. Da lì appaiono piccole, anzi minuscole queste vicende, come microscopici sembrano gli esseri umani, quelli come Selvaggia, intrisi dei peggiori sentimenti. Essi suscitano quasi tenerezza. Nel suo articolo blasfemo e ridicolo, Lucarelli rimprovera a Salvini di avere sbagliato giorno e mese di nascita di Maria: “Io sono nata l’8 settembre. Il 5 agosto è nata la Madonna di Medjugorje”, salvo poi scivolare ella stessa su una data, quella del compleanno di Salvini, che è venuto al mondo il 9 marzo e non il 9 settembre, dì in cui – sottolinea Selvaggia – sarebbe stata creata pure Barbie e dunque sarebbero nati due pupazzi.

Quando ci si accinge a vergare occorrerebbe quantomeno documentarsi meglio, tanto più se si intende fare le pulci agli altri. Ad ogni modo, ciò che davvero disgusta dei toni utilizzati dalla “Madonna” è questo ostentato disprezzo nei confronti degli italiani e di coloro che non la pensano come lei.

Ecco qualche frase: “Tu sei l’influencer di una buona fetta di italiani che credono nel tuo verbo (nello specifico il verbo ruspare)”; o “Tu ti sei definito padre di 60 milioni di italiani. Ecco, io sono modestamente madre di un solo figlio, ma m’è uscito decisamente meglio dei tuoi”, o sei stato capace “di rendere ciechi i tuoi discepoli” e per discepoli bisogna intendere gli elettori, i quali secondo Lucarelli, votano il leader del Carroccio perché sono imbecilli, o si sono fatti imbambolare in quanto non dotati di un cervello pensante. Giusto, soltanto lei è in grado di riflettere e conservare lucidità, essendo mamma di Gesù.

E rimprovera a Matteo l’essersi fatto chiamare “capitano”, come se il vicepremier lo avesse imposto o si fosse appioppato da solo un nomignolo. Cristo “non si è mai fatto chiamare capitano”, sottolinea la Madonnina, che non sa evidentemente che ci si rivolgeva al suo figliolo con il titolo addirittura di “Messia” e che Gesù diceva riguardo a se stesso: “Io sono la via, la verità e la Vita”. Mica poco.

Lucarelli, se sei la Madonna, compi il miracolo: quando cerchi di divertire i lettori scrivendo boiate, inducili alla risata davvero e non alla costernazione. Trasmetti qualcosa di utile e non la solita sterile inconcludente invettiva funzionale soltanto a te stessa perché volta a scaricare la bile sulla pagina.

Pregheremo per te.

Amen.

Articolo pubblicato su Libero l’8 agosto del 2019

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