È bastato l’annuncio da parte del presidente Emmanuel Macron della introduzione del Green Pass obbligatorio per partecipare alla vita sociale perché il popolo francese si mobilitasse e non soltanto nelle piazze reali, bensì pure in quelle virtuali, ossia sul web, dove la domanda di certificati di vaccinazione e test negativi fasulli è cresciuta in tempi record del 5000% (dati società di sicurezza Check Point Software Technologies). Si sono intensificati, in particolare, i canali di comunicazione e di scambio su Telegram, dove gli utenti vanno alla disperata ricerca di un attestato falso per poter viaggiare o non incontrare ostacoli nello svolgimento delle consuete attività quotidiane, come prendere un caffè al bar o cenare in un ristorante, operazioni che dal prossimo primo agosto saranno consentite esclusivamente a chi esibirà la certificazione che dimostri la guarigione dalla covid o l’avvenuta vaccinazione o la negatività al test del tampone, effettuato al massimo nelle ultime 48 ore.
Per procurarsi il lasciapassare, e non essere quindi costretti a farsi inoculare un vaccino di cui fanno volentieri a meno, migliaia di cittadini d’oltralpe, forse addirittura milioni, sarebbero disposti a sborsare qualsiasi cifra. Per adesso il costo del documento fake oscilla tra i 100 e i 130 euro. Senza dubbio un ottimo business per i criminali che operano nell’ambito della contraffazione.
L’Italia non resta indietro. Così, mentre divampa il dibattito pubblico riguardante l’opportunità o meno di ricalcare il cosiddetto “modello francese” adottando regole simili a quelle appena introdotte da Macron, non pochi cittadini del Bel Paese, intenzionati a non piegarsi al diabolico ricatto “se non ti vaccini vieni emarginato”, già si organizzano allo scopo di munirsi di un certificato non autentico. “A mali estremi estremi rimedi”, commenterebbero i furbetti del pass verde. Come il medico trevigiano il quale avrebbe chiesto una attestazione falsificata di avvenuta vaccinazione ad un impiegato di un punto vaccinale a fronte di un compenso di 100 euro.
Già nel giorno dell’entrata in vigore del Green Pass europeo per spostarsi da uno Stato membro all’altro, ossia il primo luglio scorso, la Guardia di Finanza ha sequestrato una decina di canali, a cui si erano già registrati migliaia e migliaia di utenti, e account Telegram impegnati nella vendita sia di fiale di vaccino che di certificati fraudolenti mediante pagamento in criptovalute.
Trattandosi di una truffa, chi tenta di aggirare le regole acquistando su internet un documento taroccato rischia di finire in tribunale e persino in cella. Insomma, le scappatoie sembrano essere esigue per gli italiani che hanno intenzione di esercitare la propria libertà di scelta rifiutando la puntura. Qualora la prossima settimana l’esecutivo dovesse decidere di copiare il nostro vicino Macron, non resterebbero che due strade: o la vaccinazione forzata o la emarginazione sociale. E tra le due non pochi imboccheranno la seconda.